ORSETTA SENZA MAMMA NEL PARCO D'ABRUZZO, CFS: "NON C'E' VELENO"

orso_marsicano.jpg

La bestiola affidata alle cure dei veterinari dell’Ente

Rientra l’allarme nei territori di Gioia dei Marsi, Lecce nei Marsi e Villavallelonga per l’uso di veleno dopo l’attività di controllo del territorio svolto in provincia dell’Aquila dal Corpo forestale dello Stato e dal servizio di vigilanza del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Dopo il ritrovamento di un’orsetta di tre mesi senza mamma nella Zona di protezione esterna del Pnalm, si era ipotizzato che la madre orsa potesse essere morta per avvelenamento. Sui dieci chilometri quadrati battuti, grazie all’impiego nei quattro giorni di oltre 80 uomini tra personale del Cfs e guardie del Pnalm e delle due unità cinofile antiveleno, non sono stati trovati bocconi avvelenati né animali deceduti. Nel recente passato e nella stessa zona erano state trovate volpi avvelenate e, nella giornata di venerdì, a poca distanza dalla località Prati d’Angro, uomini della Forestale e del Pnalm avevano ritrovato anche un lupo adulto morto. Immediatamente sono scattate le operazioni di rastrellamento, con pattuglie miste di forestali e guardie del Parco, tese a verificare se sul territorio non ci fossero animali senza vita per cause sospette. Contestualmente sono state attivate anche due unità cinofile antiveleno del Cfs dislocate nel Parco nazionale del Gran Sasso Monti della Laga. Nell’attività di ricerca di mamma orsa e in quella di elitrasporto delle unità cinofile è stato utilizzato un elicottero della base aerea di Pescara della Forestale.
Buone notizie giungono anche alla sezione dell’Izs (Istituto zooprofilattico sperimentale) di Avezzano. Da una prima analisi necroscopica della carcassa di lupo trovato nella giornata di venerdì, i veterinari, sebbene si debbano aspettare gli esiti degli esami tossicologici, tendono ad escludere che il decesso possa essere collegato a morte per avvelenamento. Infatti, sul lupo, più che adulto, sono state trovate due fratture di cui una all’anca, che inducono ad ipotizzare una ridotta capacità predatoria dell’animale e lo stomaco vuoto. Intanto, sono state stabilizzate e migliorano di ora in ora le condizioni della piccola orsa che è affidata alle cure dello staff veterinario dell’Ente Parco.

Tag: animali, aree protette
Condividi su
Facebook
Twitter
WhatsApp
Email

Editoriale

Editoriale
LA “LAUDATE DEUM” E I PASSERI DELL’EVANGELISTA
di Danilo Selvaggi* “Laudate Deum”, la nuova Esortazione apostolica di Papa Francesco, rappresenta un aggiornamento dell’enciclica “Laudato si”, di cui ...
Torna in alto