UCCISERO CINGHIALE IN MARE, DUE CACCIATORI RINVIATI A GIUDIZIO

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L’episodio a Porto Ercole, in Toscana

A Porto Ercole, una frazione di Monte Argentario, in provincia di Grosseto, due cacciatori hanno esagerato, nel dicembre scorso, inseguendo con una barca un cinghiale. Che, disperato ha provato la fuga a nuoto, ma poi è stato ucciso a bruciapelo. La pena? Una multa. Ma gli animalisti sono andati su tutte le furie. E ora, dopo la denuncia del Partito animalista europeo, Antonio Fiorentini e Luigi Presenti sono stati rinviati a giudizio al tribunale di Grosseto. Sono imputati per avere, in concorso tra di loro, o comunque in cooperazione colposa, esercitato la caccia in maniera vietata: il primo conducendo l’imbarcazione e il secondo sparando dalla barca, abbattendo e successivamente issando a bordo il povero cinghiale.
Subito dopo quell’episodio di violenza, sono stati proprio gli animalisti a denunciare l’accaduto non solo ai carabinieri, ma a tutta la comunità web, pubblicando le foto dell’inseguimento sia su Facebook sia sul sito della Lipu (Lega italiana protezione uccelli). È stato un caso che proprio nello stesso giorno tre membri di quest’ultima associazione si trovassero sulla collina di Porto Ercole.
Il cinghiale è spuntato dal bosco per tuffarsi in mare, provando a sfuggire ai suoi inseguitori. Una mossa disperata, ma non sufficiente, perché i due cacciatori hanno telefonato ad un terzo uomo che li ha raggiunti con la propria barca per poi riportarli alle calcagna dell’animale. Infine lo hanno finito con un colpo da pochi centimetri mentre stava nuotando. Tutto questo è stato immortalato con 25 scatti dei membri della Lipu, che hanno consegnato il materiale ai carabinieri di Civitavecchia sporgendo denuncia. Il fascicolo è arrivato, per competenza, anche ai colleghi di Porto Ercole che sono poi riusciti ad individuare i due uomini. Ed ecco la buona notizia del rinvio a giudizio dei due uomini.

Tag: animali, caccia, maltrattamenti
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