La polemica dell’Enpa alla vigilia della chiusura

“Termina domani (sabato, ndr) nella provincia di Savona la macellazione dei maschi di capriolo e daino, iniziata il 28 giugno; ma riprenderà il 16 agosto fino al 15 settembre, in boschi con visibilità di pochi metri. I cosiddetti selecontrollori potranno sparare a quasi 2.000 di questi gentili ed innocui animali”. Ecco la polemica lanciata dall’Enpa savonese in occasione della chiusura della caccia al capriolo e al daino.
“I colpi di fucile – attaccano dall’associazione animalista – spaventano decine di altre specie animali alle prese, in questa stagione, con la cura e l’accrescimento dei piccoli. Precise norme di legge europee vietano la caccia durante questa fondamentale fase del ciclo biologico ma le leggi sulla caccia, statale e soprattutto regionale, ridotte ad un colabrodo dai politici amici dei cacciatori, consentono ogni tipo di deroga che, impugnata davanti ai Tar o alla Corte Costituzionale, viene spesso dichiarata illegale o incostituzionale, dopo aver fatto però gran danno al mondo animale”.
“Questa caccia di selezione, come quella al cinghiale, non avrà ripercussioni sulla popolazione complessiva delle specie, ma cinghiali, daini e caprioli valgono voti e soldi solo se usati come sanguinario passatempo per i cacciatori. E pazienza se questa, come anche le battute straordinarie al cinghiale ormai giornaliere e diffuse tutto l’anno, non ne ridurrà il numero ed i danni alle colture. Si spiega così come mai gli appelli lanciati da quindici anni dalla Protezione animali savonese di coinvolgere il mondo scientifico per ricercare metodi di contenimento diversi dal fucile siano ignorati dai politici ed amministratori amici dei cacciatori. Riesce più difficile capire l’atteggiamento delle organizzazioni contadine ed agricole, anch’esse favorevoli agli inutili fucili”, concludono dall’Enpa di Savona.