TRAFFICO DI FAUNA SELVATICA: LE PAGELLE DEL WWF A 23 PAESI

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Doppio “bollino rosso” al Vietnam

Bracconaggio, traffico di avorio, commercio clandestino di corno di rinoceronte e parti di tigre. Il WWF, con il rapporto intitolato “Crime Wildlife Scorecard: Valutazione e applicazione degli impegni CITES per tigri, rinoceronti ed elefanti”, dà le pagelle a 23 Paesi africani e asiatici chiamati a contrastare caccia di frodo e commerci illeciti. Il rapporto, diffuso in occasione della riunione annuale del Comitato permanente della Convenzione sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche (CITES), contiene una vera e propria verifica degli impegni presi con la convenzione per quanto riguarda tre specie: elefanti, rinoceronti e tigri.
Gli Stati analizzati sono divisi in destinazioni primarie (Cina, Egitto, Thailandia e Vietnam), di origine e transito (Kenya, Laos, Malaysia, Mozambico, Myanmar, Nigeria, Nepal, Tanzania e Zambia), prevalentemente di origine (Camerun, Repubblica centrafricana, Rep. Democratica del Congo, Gabon, India, Indonesia, Russia, Sud Africa, Zimbabwe) Ad ognuno l’associazione ambientalista ha attribuito un punteggio (verde, giallo o rosso) per ogni singola specie animale a rischio di estinzione. Tra i Paesi con la pagella peggiore c’è il Vietnam, che ottiene un bollino rosso per rinoceronti e tigri. La nazione asiatica, infatti, rappresenta la destinazione principale per il corno di rinoceronte, alimentando il bracconaggio in Sud Africa.
“È importante notare – precisa il rapporto – che il commercio illegale interno di queste tre specie persiste in quasi tutti i paesi selezionati, tuttavia questa relazione cerca di evidenziare la differenza tra i paesi in cui è attivamente contrastato da quelli in cui gli sforzi attuali sono del tutto insufficienti. Va inoltre rilevato che un punteggio verde di tutte le tre specie gruppi non vuol dire che nel Paese non si commettono crimini sulla fauna selvatica. In molti casi ci sono problemi diffusi in materia di commercio illegale di specie quali rettili e primati. Inoltre, alcuni di questi paesi hanno una scarsa performance riguardo ad altri indicatori di governance della conservazione, come ad esempio l’integrità delle aree protette.
Negli ultimi anni un numero crescente di cittadini vietnamiti è stato coinvolto nelle indagini sul traffico illegale di corno di rinoceronte, molti sono stati arrestati in Sudafrica per le loro attività illecite. Perfino diplomatici sono stati accusati si aver acquistato illegalmente delle corna di rinoceronte, molto pregiate nella medicina tradizionale di quel paese. Appena un po’ meglio se la cava la Cina, a cui il rapporto del WWF attribuisce un punteggio giallo per la protezione degli elefanti, dal momento che il gigante asiatico non riesce ancora a esercitare un’azione di sorveglianza efficace sul commercio illegale dell’avorio. “Punita” invece la Thailandia, che riceve un “bollino rosso” per la scarsità delle misure di controllo. Due bollini rossi anche al Mozambico (ovviamente per rinoceronte ed elefante) e al Laos (tigre ed elefante): Come “paesi d’origine” dell’avorio o di altri derivati d ell’elefante, inoltre, si distinguono negativamente Camerun, Repubblica centrafricana e Congo. Positiva, cioè verde, la valutazione per India e Nepal, il cui impegno contro il traffico di fauna selvatica è giudicato sufficiente.
“Il Vietnam – conclude il rapporto – ha urgente necessità di migliorare drasticamente le iniziative per la repressione del commercio illegale di corno di rinoceronte, e per ridurre la domanda attraverso una campagna ben studiata e scientificamente informata”.

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