FERRARA, CANE AVVOLTO IN UNA RETE METALLICA E LASCIATO ANNEGARE

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La carcassa di un meticcio affiorava da un canale

Ingabbiato in una rete metallica sagomata con cura, da cui erano stati ricavati perfino dei manici. E spuntava appena dalle acque del canale Scolo Conchetta, nel Ferrarese, quando una volontaria del canile municipale lo ha notato lunedì, mentre stava portando fuori i cani per la sgambata mattutina. Poi una seconda occhiata è bastata per accorgersi che dentro quello strano involucro c’era la carcassa di un animale, un meticcio maschio di grossa taglia, tipo pastore tedesco, portato a riva dai vigili del fuoco.
“Abbiamo chiamato il 115 e il Servizio veterinario dell’Asl – racconta Paola Cardinali, responsabile della struttura comunale -. Gli esami sulla carcassa permetteranno di capire se il cane è stato buttato in acqua già morto o se, come purtroppo temiamo, sia stato annegato. In questo caso sarebbe un gesto atroce, il cane, non più giovane, è stato ingabbiato così da impedirgli in ogni modo di poter risalire a riva. E forse farlo trovare proprio di fronte al canile è stato uno sfregio aggiuntivo». Il cane era senza collare e i veterinari dell’Asl dovranno capire se aveva eventuali tatuaggi o chip identificativi, “ma credo che chi ha gettato il cane in acqua si sia assicurato di non renderlo identificabile”. In caso contrario, rischierebbe grosso, come testimonia anche un precedente di alcuni mesi fa: “Tempo fa la carcassa di un altro cane era stata ritrovata in un canale nella zona di Contrapò ed è stato accertato che l’animale era stato annegato. Durante gli esami però era saltato fuori anche il microchip sottocutaneo che ha permesso a risalire al proprietario del cane, che a quel che mi risulta adesso sta passando un bel guaio. Non capisco questa cattiveria gratuita, quando ci si potrebbe rivolgere al canile o ad altre strutture se non ci si vuole più occupare di un animale. Spesso troviamo cani legati al nostro cancello: certo è brutto abbandonarli, ma sempre meglio che ricorrere a certe crudeltà”.

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