RUSSIA, FLASH MOB: IN 500 PER RACCOGLIERE LA PLASTICA NELL’ARTICO

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La coscienza ambientale si sta sviluppando anche in Russia, Paese che ha buona parte del suo territorio proprio in mezzo ai ghiacci. Ed è nell’Artico, invaso dalla plastica, a Murmansk, la più grande città oltre il Circolo polare, 500 residenti e volontari raccolgono i rifiuti che stanno strozzando la terra dei ghiacci. La pulizia dell’Oceano artico coincide con la nascita di una nuova organizzazione non governativa denominata The Slava Foundation. La Fondazione Slava condurrà una campagna internazionale per sensibilizzare la crescente evidenza dell’impatto dell’inquinamento artificiale nell’Artico russo. I Paesi con le coste sull’Oceano artico, come la Russia, la Norvegia, la Finlandia e gli Stati Uniti hanno visto diversi incidenti legati all’inquinamento, ma finora la regione non ha avuto una organizzazione capace di portare a uno sforzo globale per combattere l’impatto dell’inquinamento in queste acque precedentemente incontaminate. “Siamo molto orgogliosi di lanciare oggi la Fondazione Slava e partecipare a questa iniziativa di pulizia a Murmansk” dice ad Askanews Sergey Rybakov, ceo della nuova fondazione. “L’inquinamento nell’Artico russo si avvicina agli stessi livelli degli oceani atlantici e del Pacifico. In passato l’Artico russo aveva le acque più incontaminate sulla faccia della terra. Ora stiamo rilevando livelli così elevati di inquinamento, che la grande sveglia per la comunità internazionale dovrebbe suonare fortissimo”. La Fondazione Slava sta collaborando con Ocean Unite, creata da Virgin Unite e incentrata sulla sensibilizzazione per la salute degli oceani. Ocean Unite conta tra i suoi sostenitori l’imprenditore ed esploratore Richard Branson, il principe Alberto di Monaco e Jose Maria Figueres, l’ex presidente del Costa Rica. “Invitiamo tutte le nazioni – continua Rybakov – in particolare quelle con le coste sull’Artico russo, a trovare una soluzione per mitigare l’impatto delle attività umane sui nostri oceani, sulle comunità e sulla fauna selvatica che dipendono dalla loro salute”.

(Foto di repertorio)

Tag: ambiente, plastica
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