CACCIA, PIEMONTE: NESSUNA REVISIONE DEL DIVIETO DOPO GLI INCENDI

CACCIA, PIEMONTE: NESSUNA REVISIONE DEL DIVIETO DOPO GLI INCENDI

113
CONDIVIDI

La Regione Piemonte non intende rivedere il divieto di caccia imposto su un’area di 538 mila ettari dopo gli incendi che hanno compito il torinese e il cuneese, sebbene la Citta’ Metropolitana di Torino abbia approvato una mozione che impegna la sindaca Chiara Appendino a chiederne la riapertura per “le specie nocive all’agricoltura”. Oggi in Commissione Attivita’ Produttive della Regione l’assessore Giorgio Ferrero ha affermato che non “c’e’ alcuna ragione di tornare indietro e mettere nuovamente in pericolo la fauna in quei territori”. “Siamo stati i primi – commentano i consiglieri Silvana Accossato (Mdp), Marco Grimaldi (Si) e Walter Ottria (Mdp) – a insistere sulla sospensione, dopo aver letto con indignazione dei cacciatori appostati al limitare delle zone in fiamme ad attendere gli animali terrorizzati dal fuoco per abbatterli”. “La Regione – spiegano i consiglieri Pd Nadia Conticelli e Vittorio Barazzotto – non ha mai interrotto le attivita’ di controllo delle specie che causano danni all’agricoltura, ma ha sospeso l’attivita’ venatoria ludica in concessione. Nessuna specie – precisano – e’ nociva per l’agricoltura, casomai esistono situazioni nelle quali esemplari di una certa specie possono interferire con le attivita’ umane. La mozione confonde l’attivita’ venatoria con il controllo delle specie che causano danni all’agricoltura. L’assessore – rimarcano – ha agito correttamente e peraltro su istanza dell’Ispra. Lo stop alla caccia nelle zone coinvolte andrebbe esteso a tutta la stagione venatoria, per consentire agli animali di ristabilirsi nei territori devastati dagli incendi”.

Commenti

commenti