GIGLIO (GR), UCCIDE CONIGLIO CON UN LACCIO METALLICO. A PROCESSO

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Al via domani presso il Tribunale di Grosseto il processo a carico di G.B., imputato per uccisione di animale ai sensi dell’art. 544bis C.P. per aver causato la morte di un coniglio selvatico, catturato con un laccio metallico sull’Isola del Giglio, nell’agosto 2016. LAV ha depositato la costituzione di parte civile.

La vicenda, infatti, ha origine da una denuncia che la LAV ha depositato presso la Procura di Grosseto nel 2016, quando, grazie alla collaborazione avviata con gli attivisti di Vallevegan, oltre ad alcuni video che ritraevano i lacci posizionati da G.B., l’Associazione fornì  anche una mappa dell’isola del Giglio con il riferimento a 80 punti georeferenziati nei quali erano state riscontrate le micidiali trappole.

Un sistema vietato dalla legge nazionale sulla tutela della fauna selvatica, che rappresenta un vero e proprio atto di bracconaggio e che causa una morte straziante agli animali che cadono nella trappola. I lacci sono costituiti da un cappio costruito con un cavetto di acciaio flessibile e vengono posizionati a terra lungo i percorsi normalmente utilizzati dai conigli. Quando l’animale entra nel cappio questo comincia a stringersi, impaurito il coniglio cerca di fuggire causando l’ulteriore restringimento del cappio. Se il coniglio ha la “fortuna” di essere catturato al collo muore soffocato dopo qualche minuto, ma nei molti casi in cui il cappio si stringe attorno alla zona addominale, devono passare delle ore di straziante sofferenza prima che il coniglio muoia per le lesioni riportate dagli organi interni o per un blocco intestinale.

“Si tratta di un processo molto importante, che tiene alta l’attenzione su una vera e propria forma di illegalità diffusa e tollerata su tutta l’isola, che consiste nel disseminare il territorio dei micidiali lacci metallici, trappole mortali per i conigli selvatici, accusati di danneggiare le coltivazioni”, commenta Massimo Vitturi, responsabile LAV Area Animali selvatici.

Sono centinaia le trappole disseminate sull’Isola del Giglio, anche all’interno del Parco. Un fenomeno che è stato oggetto anche di un servizio trasmesso da Striscia la Notizia, realizzato da Edoardo Stoppa insieme agli attivisti di Vallevegan.

“Una situazione che finalmente la Procura di Grosseto ha dato segno di non voler più tollerare”, conclude Vitturi.

(Foto di repertorio)

 

Tag: animali, coniglio, isola
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