Analisi per ora in Australia. Poi immagini dalle Hawaii
Google Street View ora diventa anche subacqueo e, grazie ai suoi sub armati di telecamere, è sceso nelle profondità marine per cominciare a “mappare” attraverso fotografie la grande barriera corallina. Il progetto, che al momento è limitato alle profondità marine al largo dell’Australia, consente di esplorare virtualmente i fondali marini della Barriera, ricchi di flora e fauna. Le rilevazioni, iniziate nel 2011, continueranno fino alla fine di dicembre per un totale di 2300 chilometri.
Google Street View, in versione Underwater, che si avvale della collaborazione dei sub e degli esperti del Catlin Seaview Survey, toccherà anche parti della Barriera mai analizzate finora. Il progetto continuerà nel 2013 in altri siti marini, tra cui le Hawaii, le Filippine e le Bermuda.
L’andamento dell’esplorazione si può seguire attraverso Google Plus e gli altri social media, oltre che sul sito della Catlin, dove c’è un blog dedicato, con foto e video.