SETTIMANA DELLA MODA, LAV: CAMPAGNA #PRADAFURFREE

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Tutte le principali associazioni animaliste nel mondo, riunite nella coalizione internazionale Fur Free Alliance (di cui LAV è unica rappresentante per l’Italia), stanno chiedendo alla Holding Prada di rinunciare definitivamente alle pellicce animali, così come già pubblicamente dichiarato da altre icone della moda italiana e internazionale quali Gucci, Armani, Versace, Hugo Boss, Burberry e molti altri operatori del settore moda, compreso il leader mondiale dell’e-commerce d’abbigliamento Yoox Net-A-Porter-Groupe, recentemente, proprio la Fashion Week di Londra.

L’appello delle Associazioni, avviato lo scorso 6 settembre con laNY Fashion Week, è stato e continua a essere sostenuto da centinaia di migliaia di cittadini nel mondo che, dal Giappone agli Stati Uniti, stanno “inondando” Prada di e-mail, telefonate e messaggi pubblicati sui social del brand, con un unico appello:#PRADAFURFREE.

In queste settimane, anche prima dell’avvio della campagna internazionale, abbiamo chiesto un incontro direttamente ai vertici dell’azienda, da Carlo Mazzi (Presidente di Prada Spa), sino a Lorenzo Bertelli (figlio di Miuccia Prada e Patrizio Bertelli, nonché Amministratore di Prada Holding SpA e responsabile della comunicazione digital).

Secondo quanto riportato nei giorni scorsi dall’autorevolemagazine WWD https://wwd.com/fashion-news/ fashion-scoops/prada-group- responds-to-animal-rights- activists-efforts-by-playing- up-its-man-made-fibers-and- concrete-reduction-of-fur- 1202803891/ sembra che l’azienda sia disponibile ad aprire un dialogo con le organizzazioni animaliste e che stia organizzando un incontro per le prossime settimane.

Simone Pavesi, Responsabile LAV – Area Moda Animal Free dichiara:“Siamo lieti che Prada abbia dichiarato la propria disponibilità a un confronto aperto sull’importanza di rinunciare definitivamente all’uso di pellicce animali. Tuttavia, ad oggi, non abbiamo avuto alcun contatto diretto a conferma di quanto riportato dalla stampa. Per questo motivo la campagna #PradaFurFree prosegue e con un maggiore coinvolgimento di tutti i nostri sostenitori in Italia, soprattutto in vista della imminente sfilata a Milano”.

Rinunciare alla pelliccia animale e non essere quindi complici di una industria che causa la morte di milioni di animali nel mondo ogni anno e solo per la loro pelliccia, oggi è possibile, grazie a un pubblico più informato e attento alle sofferenze inflitte agli animali per produrre pellicce, e grazie alla disponibilità di materiali innovativi fur free. La stessa Prada sta investendo molte risorse nello sviluppo di fibre man-made, altamente performanti e più rispettose dell’ambiente e, ovviamente, degli animali.

“Il fur-free è una scelta socialmente responsabile: sollecitiamo la maison Prada a consolidare, con una specifica policy, questo lodevole impegno che i più grandi marchi internazionali della moda hanno già abbracciato”, conclude Pavesi.

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