ANIMALI: IL BILANCIO DELLA XVI LEGISLATURA

Solo grazie alle azioni del movimento animalista, alla ancora piccola ma combattiva rete di singoli parlamentari, alla nostra continua attività di rapporti Istituzionali, con la capacità e la forza data dai nostri sostenitori, per cui chiunque, a prescindere dagli schieramenti politici, è applaudito se fa bene una cosa e viene fischiato se si schiera dall’altra parte, gli ultimi cinque anni hanno visto l’ottenimento di alcuni importanti risultati in un quadro funestato, in particolare, dal rinvio dell’articolo 14 contro la vivisezione e per la chiusura per legge dell’allevamento dei beagle di Green Hill, operato da una inetta Commissione Affari europei del Senato.
La Legislatura si era aperta a metà del 2008 con l’approvazione della Legge 130 di ratifica del Trattato Europeo firmato a Lisbona che contiene, all’articolo 13 della seconda parte delle disposizioni di applicazione generale, il riconoscimento degli animali come esseri senzienti e l’obbligo anche per gli Stati membri di tener conto di questo principio nelle proprie politiche.

LA STAGIONE DELLE ORDINANZE

Si è inaugurata quindi la stagione delle Ordinanze ministeriali con le quali il Sottosegretario alla Salute Francesca Martini è intervenuta – anche grazie a un Tavolo permanente di confronto con le associazioni animaliste e le rappresentanze veterinarie – per cambiare radicalmente la definizione e gli interventi sull’aggressività dei cani e su temi quali l’anagrafe canina e i microchip, i palii con cavalli e asini, gli aspetti di benessere animale a seguito dell’anemia infettiva equina, il fenomeno dei bocconi avvelenati. Tanto hanno inciso queste Ordinanze che contro alcune di esse vi sono stati ricorsi di allevatori di cani, Comuni pro-palii, produttori di collari elettrici. Si tratta di provvedimenti in parte tuttora in vigore, perlopiù positivi, che non hanno però ancora visto la loro trasformazione in leggi come più volte promesso e annunciato da parte del Sottosegretario stesso.
Sempre in ambito del precedente Governo, le attività del Ministro del Turismo Michela Brambilla hanno visto l’ingresso, con la creazione di un “Comitato animal friendly”, della tutela degli animali per l’accessibilità nelle strutture ricettive e la premiazione delle Feste locali che non usano o non hanno più utilizzato animali.
In quegli anni, sono stati decisivi gli interventi per scongiurare il peggioramento della legge sulla caccia con il via libera regionale “fai da te” alle deroghe per l’aumento delle specie da uccidere, dei territori e dei periodi in cui sparare.

LE DIRETTIVE E I REGOLAMENTI EUROPEI

Sono quindi state attuate le non avanzate direttive europee sulla “protezione dei polli allevati per la produzione di carne” (2007/43 con Decreto Legislativo 181/2010) e sulla “protezione dei suini in allevamento” (2008/120 con D.Lgs 122/2011).
Sulla protezione della fauna selvatica la direttiva europea 2009/147 ha visto luce con la Legge 96/2010 mentre il Decreto Legislativo 121 del 2011 ha inserito i non positivi articoli 727-bis e 733-bis del Codice penale in riferimento alla direttiva comunitaria 2088/99 sul danno ambientale.

Nel 2010, con l’articolo 49 del Decreto Legislativo n.47, siamo riusciti a far introdurre bene, e nei tempi dovuti, la disciplina sanzionatoria per le violazioni al Regolamento comunitario 1523/2007 che vieta la commercializzazione, l’importazione e la esportazione di pellicce di cane e gatto e di prodotti che le contengono. Avendo l’Italia già fissato il principio legislativo sei anni prima con l’articolo 2 della Legge 189, a seguito di una prima Ordinanza ministeriale del 2001, è stata necessaria una integrazione alla normativa nazionale che così si è rafforzata. L’abbiamo proposta ed è stata approvata.
Qualche mese dopo, sempre su nostra iniziativa, l’articolo 49 della Legge 4 giugno 2010, n.96, la “Comunitaria 2009”, ha fissato le modifiche l’articolo 2 della Legge 189 del 2004 con le sanzioni per le violazioni al Regolamento europeo 1007/2009 sul commercio del prodotti derivati dalle foche. Anche in questo caso, la normativa nazionale di divieto che avevamo già ottenuto si è rafforzata.

IL CODICE DELLA STRADA E LA RIFORMA DEL CONDOMINIO

Quindi, nell’estate 2010, è entrata in vigore la nuova riforma del Codice della Strada, la Legge 120, che – accogliendo un emendamento della LAV – ha equiparato il diritto di soccorso dell’animale ferito in un incidente a quello dell’umano, il trasporto di animali da operare urgentemente come “stato di necessità”, e ha legalizzato l’uso di lampeggiante e sirena per le ambulanze veterinarie e i mezzi delle Guardie zoofile.
Con la legge 4 novembre 2010, n.201, frutto di una mobilitazione straordinaria lanciata dalla nostra associazione e dell’impegno del Ministro degli Esteri Frattini, si sono ottenuti tre risultati: la formale ratifica della Convenzione del Consiglio d’Europa per la protezione degli animali da compagnia che era in attesa dal 1987 con il divieto – in particolare – di taglio di code e orecchie ai cani, la previsione delle sanzioni contro il traffico dei cuccioli dall’Est europeo e l’irrigidimento delle sanzioni previste dagli articoli 544 bis (uccisione) e 544 ter (maltrattamenti) del Codice penale.
Approvata nel novembre scorso la riforma del Codice Civile che – accogliendo un emendamento della LAV – all’articolo 1138 fissa ora il principio secondo cui “le norme dei regolamenti condominiali non possono vietare di possedere animali domestici”.

VIVISEZIONE, LA LUNGA STRADA DELL’ART.14

Tuttora aperte le implementazioni del Regolamento comunitario 1099/2009 sugli animali durante l’abbattimento per la macellazione (non è stato ancora presentato lo schema sanzionatorio di Decreto Legislativo) e il recepimento della direttiva 2010/63 sulla sperimentazione animale, per la quale è stata tenuta ferma da dieci mesi dalla Commissione affari europei del Senato la Legge Comunitaria 2011 con l’articolo 14 sui relativi criteri e vincoli per evitare una implementazione-fotocopia del negativo atto europeo. Atto che eravamo riusciti a far approvare dalla Camera con parere positivo di due Governi e della Commissione di merito del Senato, quella Sanità… Abbiamo già pubblicato, e pubblicheremo ancora, nomi e cognomi di chi si è schierato a favore e contro. Per noi l’articolo 14, per gli animali e la vera ricerca che intende salvare, non è morto lo scorso dicembre. Come l’azione per l’obiettivo dell’abolizione della vivisezione, di cui l’articolo 14 è un importante tassello.

DIAMO PESO AI DIRITTI DEGLI ANIMALI!

Ora la parola è al prossimo Parlamento e al prossimo Governo. Facciamo pesare anche nelle urne i diritti degli animali, la tutela dell’ambiente e dei cittadini. Noi faremo ripresentare proposte che non sono state esaminate nella Legislatura appena terminata (dal cambiamento del Codice Civile dove gli animali sono ancora considerate cose, all’inserimento del principio Costituzionale della difesa della dignità degli animali, dal divieto d’uso degli animali nei circhi a quello negli allevamenti per pellicce, solo per fare alcuni esempi) e ne aggiungeremo di nuove.
Dobbiamo riuscire a far entrare questi temi nella prima parte dell’agenda politica italiana!

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