GATTO ARROSTITO, L’IVORIANO NON VA IN CARCERE: “L’HO TROVATO GIÀ UCCISO”

Nessun arresto ma solo una denuncia a piede libero per il 21enne ivoriano che, due giorni fa, ha arrostito un gatto su un marciapiede di Campiglia Marittima (Livorno), a pochi passi dalla stazione. Come riporta Askanews il giovane ha dichiarato ai carabinieri di aver trovato l’animale già ucciso e di averlo cucinato per poterlo mangiare. Il codice penale, in Italia, non prevede pene per chi uccide animali “per necessità”. Il giovane africano è in attesa del risultato del ricorso presentato al Tribunale di Firenze dopo la negazione dello status di rifugiato. “Dubbi” sulla versione sono stati espressi dal sindaco di Campiglia, Alberta Tacciati: “È evidente che ci sono diverse incongruenze. Il dubbio sorge spontaneo. Con le autorità ci siamo confrontati stanno portando avanti le indagini”. Una spiegazione che scarterebbe l’ipotesi del bisogno per fame, l’ha formulata Giovanbattista Fazzolari, responsabile nazionale del programma di Fratelli d’Italia: “Da tempo denunciamo l’operato in Italia della Mafia Nigeriana, che ha tra i suoi riti anche sacrifici di animali (come galline e gatti) e purtroppo in alcuni casi anche umani, come dimostrato da numerosi esperti di culti nigeriani e dei loro riti vudù e juju”.

Tag: animali, Campiglia Marittima, gatto, Livorno
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Editoriale

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