Quattro abitanti su cento evacuati dalle loro case, per sfuggire a un incendio doloso appiccato ad Altofonte, paese di 10mila abitanti sulle colline a sud di Palermo. Come riporta Francesco Terracina su Ansa, il rogo stava avanzando a tenaglia divorando il bosco della Moarda, il polmone verde che manda frescura fino a Palermo. L’incendio ha risparmiato le persone, ma ha divorato alberi e abitazioni. Alcune bombole del gas sono esplose. “Altofonte non c’è più, l’hanno assassinato”, dice l’ex sindaco Enzo Di Girolamo, mentre il primo cittadino, Angela De Luca, ha avvisato su Facebook i suoi concittadini di lasciare le abitazioni. Sulla natura dolosa dell’incendio nessuno nutre dubbi: ieri sera, intorno alle 21, cinque inneschi sono partiti quasi contemporaneamente creando un fronte di fuoco di oltre due chilometri, salito su per la collina a causa del forte vento da sud. Una mosso studiata e messa in atto quando le condizioni meteo si annunciavano piu’ favorevoli al piano di distruzione.
Purtroppo ci sono stati roghi anche in altre aree della Sicilia: a San Vito Lo Capo, nel Trapanese; nella Riseva naturale dello Zingaro, già incenerita dalle fiamme nel 2012. Le fiamme hanno circondato il Parco archeologico Himera, nel Palermitano, dopo che ieri avevano minacciato quello di Selinunte, risparmiando, per fortuna, il museo e lambendo un ristorante. Il fumo è arrivato sull’Autostrada A19 Palermo-Catania. Altro rogo sulle colline di Messina, nel Villaggio di San Saba, dove dalle 21 di ieri sera e fino alle 4 del mattino l’incendio ha costretto i residenti a lasciare le case. E a Pettineo, sempre nel Messinese, tre roghi divampati in punti diversi e poi riuniti in un vasto fronte hanno minacciato il centro abitato.
(Foto Vigili del Fuoco)