“Il ministero (del Turismo e dei Parchi del Kenya ndr) ci tiene a precisare di non essere stato contattato o consultato, così come il Kenya Wildlife Service (KWS), sulla materia. La ricollocazione e la riabilitazione di un animale dello zoo non è una questione facile e comporta grossi costi”. Rischia di diventare un vero e proprio boom mediatico per Carrie Johnson, moglie del primo ministro inglese Boris, la missione della fondazione Aspinall (di cui è responsabile della comunicazione) di ricollocare 13 elefanti, portandoli in aereo dal Kent fino al Kenya. Come riporta The Guardian, infatti, i 13 elefanti sarebbero stati trasferiti per oltre 7mila chilometri dal britannico Howletts Wild Animal Park a un sito kenyota, stabilito insieme al Kenya Wildlife Service (KWS). L’organizzazione benefica per la fauna selvatica ha affermato che sarebbe stata una prima operazione al mondo per “riportare in natura” i mammiferi.

La decisione di trasportare gli elefanti richiederà l’approvazione formale del governo keniota, che non è stata data, e sarà soggetta alle linee guida nazionali e internazionali sull’introduzione della fauna selvatica. Come non bastasse, la Charity Commission inglese continua a indagare sulla Fondazione Aspinall e sull’Howletts Wild Animal Trust, che gestisce lo zoo privato che ospita gli elefanti, in merito a possibili conflitti di interesse e abuso di risorse di beneficenza. Specialisti di elefanti e ambientalisti hanno espresso in privato le loro preoccupazioni sul piano per il trasporto di animali, sottolineando che il Kenya ha già circa 35.000 elefanti e che i fondi per il trasporto dei mammiferi (che complessivamente dovrebbe costare circa un milione di sterline) potrebbero essere spesi molto meglio per altri progetti.

(Nella foto di apertura Carrie Johnson, di seguito la lettera del ministero kenyota)