L’evento finale del progetto Sicomar plus che ha visto impegnati 16 partner francesi e italiani, con capofila la Regione Toscana e che hanno lavorato insieme per tre anni per analizzare, condividere, progettare e infine produrre idee e strumenti capaci di contribuire alla sicurezza in mare e alla salvaguardia dell’ambiente del Santuario dei cetacei, l’area marina protetta che si estende nel Mar Tirreno settentrionale tra la costa francese, quella italiana e la Corsica, è in programma mercoledì 12 gennaio a Livorno nella storica sede dei Bagni Pancaldi, alla presenza dell’assessora all’ambiente Monia Monni e con la partecipazione delle cinque Regioni che si affacciano sul Mar Tirreno: Corsica, Regione Sud (Provenza-Alpi-Costa Azzurra), Liguria, Sardegna e Toscana. Il progetto, si spiega in una nota, riveste particolare importanza perché attivo su un’area di straordinaria ricchezza: il Santuario Pelagos – cosi’ si chiama dal 2002 – che si estende per ben 87.500 km e il cui patrimonio naturale è stato fortemente minacciato negli ultimi anni dall’aumento del traffico di merci (soprattutto pericolose) e di passeggeri che attraversano il Mediterraneo settentrionale per lavoro o turismo. In questi tre anni sono stati investiti 6.7 milioni di euro impiegati per aumentare la superficie di mare controllata da strumenti di monitoraggio (radar, satelliti, strumenti in-situ), e per migliorare la qualità delle previsioni meteo-oceanografiche. Il tutto per individuare rotte di navigazione più convenienti e sicure, ridurre i rischi ambientali, ridurre le emissioni. Sono state organizzate inoltre attività di formazione, dimostrative e prodotte tecnologie per la gestione delle emergenze. Il cuore del progetto prevede l’integrazione di reti e sistemi per il monitoraggio e la condivisione dei dati, l’implementazione di modelli di previsione con incertezza ridotta, corsi di formazione per il personale marittimo e la comunicazione sui temi del lavoro condiviso. L’enorme mole di dati e informazioni contribuirà ad innalzare la sicurezza del traffico marittimo e contribuire così ad un mare sostenibile per gli esseri umani, per le creature che popolano il Santuario Pelagos e per la biodiversità delle aree marine protette e dell’intero ecosistema marino-costiero.
(Comunicato riportato da Ansa. Foto di repertorio)