GIAPPONE, NEL MIRINO I "CAT CAFE'" DOVE SI VA PER ACCAREZZARE I GATTI

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La denuncia: animali sfruttati e soggetti ad uno stress innaturale

Per le ragazze che sognano di passare le serate con un cappuccino in mano e un gatto sul grembo, i “cat café” di Tokyo, in Giappone, sono il posto ideale per rilassarsi e staccare la spina. Ma, per gli attivisti per i diritti degli animali, questi bar sono luoghi di sfruttamento, dove gli animali sono soggetti ad uno stress innaturale.
“Dopo una lunga giornata al lavoro, io voglio giusto accarezzare i gatti e rilassarmi – ha detto Akiko Harada, che fa la rappresentante di commercio –. Amo i gatti, ma non posso averne uno a casa perché vivo in un piccolo appartamento. Ho iniziato a venire qui, perché mi mancava il divertimento di toccare i gatti e stare con loro”.
Per Harada e gli altri come lei, i “cat café” nella capitale giapponese sono un’invenzione innocente, dove i clienti pagano qualcosa in più per il loro caffè in cambio di avere la possibilità di accarezzare i mici che vanno a spasso tra di loro.
Ma gli animalisti non ci stanno e condannano quest’iniziativa. E danno il benvenuto ad una nuova ordinanza, che entrerà in vigore quest’anno, la quale vieterà di esibire gli animali dopo le otto di sera. Le regole sono state scritte dal ministero dell’Ambiente dopo aver ricevuto più di 155 mila richieste di azione da parte della gente. Un numero insolitamente alto in un Paese piuttosto permissivo.
La legge riguarda soprattutto i negozi di animali domestici dei quartieri del divertimento di Tokyo, che regolarmente attirano i turisti occidentali con le loro vetrine sempre illuminate, con cani e gatti esibiti in stretti contenitori di vetro fino a tarda notte.
Shinji Yoshida, proprietario del “cat café”, ha detto che sarà bloccato dalla legge e che dovrà chiudere la sera, il momento della giornata con più clienti.
Il locale di Yoshida a Ikebukuro, una frequentata zona commerciale e di pendolari di Tokyo, tiene 13 gatti in una stanza con tappeti, dove i mici sono liberi di saltare e di arrampicarsi su un grande albero finto. “È una grande batosta per noi. Come potete vedere, i gatti possono camminare e giocare liberamente. Io chiedo ai clienti di non toccarli mentre dormono. E, di notte, abbassiamo l’intensità della luce nella stanza. Poi i gatti possono riposarsi durante il giorno”. Il 32enne proprietario del “caffè per gatti” racconta che l’80 per cento dei suoi clienti sono lavoratori che entrano per dimenticare la routine della giornata lavorativa. “Se chiudo alle otto di sera, non combino nulla”, ha spiegato.
I clienti di Yoshida chiedono che questi caffè stiano aperti. Ma gli animalisti non sono d’accordo. Chizuko Yamaguchi, attivista per il benessere degli animali, sostiene che il grande numero di clienti  rende difficile la vita dei gatti. E ha dichiarato: “Dalla mattina alla sera vengono accarezzati da persone che non conoscono. Per gli animali, questa è una fonte reale di stress”. Fusako Nagami, capo del gruppo animalista ALIVE, ha detto che il cambiamento della regola è stato un buon segnale, ma è consapevole del fatto che i “cat café” non sono l’unico obiettivo. Perché molti giapponesi guardano ai gatti come accessori di bellezza e non come ad esseri viventi con dei diritti. “Dobbiamo vietare il commercio di gattini e cuccioli solo perché sono belli e vengono venduti bene”.

Tag: animali, maltrattamenti
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