CACCIA SELVAGGIA, AVC RINUNCIA AL RICONOSCIMENTO DEL MINISTERO

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Con l’ultima legge di bilancio 2023 il governo Meloni ha di fatto dato il via a un preoccupante disegno di smantellamento dell’attuale legge quadro 157/92. Lo scrive in una nota Daniela Casprini, presidente dell’Associazionew vittime della caccia.
“Prendendo a pretesto il sovrappopolamento degli ungulati, in primis i cinghiali, si consente la caccia a tutta la fauna selvatica nelle aree protette e nei centri urbani, creando peraltro le condizioni per la filiera di carni di selvatico e tutto l’indotto che questo meccanismo può alimentare. Ma la fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato? O è un business?”. E non è tutto. “Al Senato è stato approvato il passaggio contenuto nel decreto legge 173/22 recante disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri. La materia caccia e fauna selvatica passerà sotto il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. Della “sovranità alimentare”!”

“Le parole – prosegue l’Avc – hanno la loro importanza. Si è deciso di accogliere le richieste del mondo venatorio e di Coldiretti eludendo il fatto che gli abbattimenti di questi anni non solo non hanno inciso sul loro obiettivo, ma al contrario hanno visto crescere il numero dei cinghiali e non solo. Al mondo ambientalista e animalista si impedisce di aprire un confronto serio e costruttivo con le istituzioni al fine di concertare soluzioni e strategie (previste dalla legge 157/92) non cruente in relazione alla gestione e al contenimento di specie selvatiche. Si accontentano invece i cacciatori, ovvero coloro che da anni alterano gli equilibri tra prede e predatori naturali.Da sempre il territorio è stato gestito nell’interesse del mondo venatorio, anche in barba alla sicurezza dei cittadini e alla qualità della vita di chi abita laddove si caccia”.

Perciò “di fronte a questa scellerata deriva”, l’Avc “non vuole essere più riconosciuta da un ministero estraneo ai propri fini (quello dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica) che in materia di tutela dell’ambiente e della fauna selvatica è totalmente assente e orientato a perseguire altre finalità. La decisione irrevocabile è un atto di protesta che auspichiamo possa indurre a una riflessione critica anche altre Sigle associative che non trovano più un riscontro identitario con le politiche di questo governo e del Ministero dal quale siamo onorati di fuoriuscire”.

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