TRAFFICO RIFIUTI, MAXISEQUESTRO A MILANO E SULLA TANGENZIALE DI NOVARA

Cinquecentomila tonnellate di terre e rifiuti non trattati sarebbero stati utilizzati nel cantiere dei lotti 0 e 1 della Tangenziale di Novara che collegano la SS 32 Ticinese con la SP 299. E’quanto emerge dalle indagini del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Milano e dei Carabinieri forestali di Milano e Lodi che su incarico della Procura della Repubblica del capoluogo lombardo hanno posto sotto sequestro un impianto di trattamento con sede a Milano, nel quale secondo le accuse venivano effettuate operazioni illegali di trattamento dei rifiuti terrosi e da demolizione. Nello specifico, i rifiuti uscivano dal sito senza aver subito un trattamento adeguato e conforme alla legge. La Procura procede per i reati di traffico illecito di rifiuti, truffa aggravata ai danni di ente pubblico, frode nelle pubbliche forniture e gestione di rifiuti non autorizzata, nei confronti di due societa’ e sette persone fisiche. Nell’impianto sequestrato sono state ritrovate circa 250 mila tonnellate di rifiuti speciali, stoccate in violazione della legislazione ambientale vigente. Il sito, tra l’altro, si trova all’interno del Parco Agricolo Sud di Milano, area sottoposta a tutela paesaggistico-ambientale. Per quanto riguarda in particolare il cantiere della Tangenziale di Novara, l’indagine ha fatto emergere che proprio ai lavori per la realizzazione del nuovo tratto dell’opera, in corso di costruzione, sarebbe stata destinata una parte consistente dei rifiuti. Destinataria della fornitura sarebbe una societa’ consortile, costituita per eseguire i lavori affidati da un ente pubblico ad un’associazione temporanea di imprese. In particolare il materiale conferito alla societa’ consortile dall’impianto sequestrato, pari a quasi 500.000 tonnellate di terre e rifiuti, non sarebbe stato sottoposto ad una reale operazione di trattamento e recupero tale da poter garantire la qualifica di materiale recuperato, come previsto nel capitolato speciale di appalto, ma sarebbe stato realizzato con una moltitudine di rifiuti mescolati tra loro, costituiti prevalentemente da materiale terroso e accompagnati da una falsa Marcatura CE, in danno della Stazione appaltante. L’illecito profitto derivante dal traffico di rifiuti stoccati all’interno dell’impianto, sottoposto a sequestro, e’ stato quantificato in circa 3,8 milioni di euro, mentre la frode nelle pubbliche forniture e la truffa aggravata ai danni dello Stato – secondo l’ipotesi investigativa – avrebbero consentito illeciti profitti pari a circa 4,2 milioni di euro. Il cantiere oggetto dell’indagine sta realizzando il prolungamento verso Ovest della S.S. 703 “Tangenziale Est di Novara”, che attualmente si interrompe con uno svincolo sulla S.S. 32 a Cameri. Il nuovo tracciato, lungo 5,1 km, congiunge la S.S. 32 all’altezza di Cameri con la S.S. 299 a Nibbia, dove e’ prevista anche la costruzione di una rotatoria a poca distanza dal casello autostradale di Novara Ovest. I lavori per un importo complessivo di 89,2 milioni di Euro, sono stati consegnati il 20 Novembre 2019 per una durata contrattuale di 1.242 giorni di lavoro. Anche il cantiere e’ stato sotttoposto a sequestro. Il provvedimento e’ in corso di esecuzione in queste ore.

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