CLIMA, NEL 2022 E’ CRESCIUTO DEL 4 % IL COMMERCIO DI...

CLIMA, NEL 2022 E’ CRESCIUTO DEL 4 % IL COMMERCIO DI BENI GREEN

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Nel 2022 il commercio di prodotti e beni “green”, cioe’ quelli che inquinano meno, e’ cresciuto del quattro per cento nella seconda meta’ dell’anno, raggiungendo una cifra record di 1900 miliardi di dollari. E’ quanto emerge da una ricerca condotta da Unctad, la Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo, il principale organo sussidiario dell’Onu che opera nei settori del commercio, finanza, tecnologia, imprenditoria e sviluppo sostenibile. “La crescita del commercio e’ una buona notizia – ha commentato l’economista Alessandro Nicita, uno degli autori del report – perche’ questi beni rappresentano un elemento chiave per proteggere l’ambiente e combattere il cambiamento climatico”.
Le previsioni sul commercio globale per il 2023 restano pero’ “incerte”, secondo il report, anche se la seconda meta’ dell’anno potrebbe portare “segnali positivi”, soprattutto grazie all’indebolimento del dollaro, la valuta principale nel commercio globale, e alla stabilizzazione dei costi di spedizione e di distribuzione. Ma resta quel segno positivo sul commercio dei beni “green” a indicare che, forse, la consapevolezza ambientale comincia a prendere campo. Gli analisti ritengono che il mercato delle auto elettriche, del settore solare e eolico, dell’idrogeno verde e di altre tecnologie a bassa emissione dovrebbe quadruplicare il fatturato entro il 2030, per raggiungere i 2100 miliardi di dollari di valore. I dati del report indicano che il momento di svolta e’ ora. “Mancare l’appuntamento con la tecnologia verde – si legge nel documento – a causa di una politica insufficiente o una mancanza di interventi mirati, potrebbe avere conseguenze negative di lunga durata”. Per questo l’organismo dell’Onu invita i governi a sostenere l’industria verde e a sviluppare il settore attraverso regolamenti a livello globale. Tra le strade da percorrere, viene consigliato il trasferimento di tecnologie moderne verso quei Paesi in via di sviluppo, in modo da garantire che anche le aree meno dotate del pianeta possano restare agganciate alla svolta gREEN.

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