I cefalopodi, come polpi e calamari, potrebbero presto ricevere la stessa protezione legale di topi e scimmie, quando vengono utilizzati nella ricerca. Il 7 settembre, i National Institutes of Health statunitensi hanno chiesto una revisione delle linee guida proposte che, per la prima volta, negli Stati Uniti, richiederebbe, per i progetti di ricerca in cui sono impiegati cefalopodi, l’approvazione di un comitato etico, prima di ricevere finanziamenti federali. “Un numero crescente di prove dimostra che i cefalopodi possiedono molti dei meccanismi biologici richiesti per la percezione del dolore”, ha scritto il NIH sul suo sito web. Inoltre, i cefalopodi hanno capacita’ cognitive e di apprendimento avanzate e sembrano rispondere all’anestesia in modo simile ai mammiferi. Tuttavia, l’agenzia ha osservato che, poiche’ il cervello dei cefalopodi differisce molto da quello dei mammiferi, la definizione della ricerca etica richiedera’ ulteriori studi. Il Public Health Service degli Stati Uniti stabilisce le linee guida per l’uso degli animali nella scienza sia per il NIH che per la National Science Foundation, definendo animale qualsiasi vertebrato. Prima che un progetto di ricerca riceva fondi federali, gli scienziati devono ottenere l’approvazione dei comitati etici delle loro istituzioni, che valutano i protocolli per garantire la conformita’ agli standard del PHS. Ma, non esistono restrizioni di questo tipo per il trattamento umano degli invertebrati, animali privi di spina dorsale che comprendono insetti, vermi e cefalopodi. Alla fine dello scorso anno, i membri della Camera dei Rappresentanti e del Senato degli Stati Uniti hanno inviato lettere ai NIH e al PHS, chiedendo che le politiche di ricerca ridefinissero il termine animale per includere protezione legale per i cefalopodi. L’emendamento ora proposto dal NIH richiederebbe ai comitati etici delle istituzioni di valutare la ricerca sui cefalopodi. “Siamo davvero felici che il NIH abbia proposto questa linea guida”, ha affermato Catharine Krebs, specialista in ricerca medica presso l’organizzazione no profit per i diritti degli animali Physicians Committee for Responsible Medicine di Washington DC. “La proposta del NIH non e’ perfetta: i singoli comitati etici spesso applicano le regole in modo incoerente; la mia organizzazione vorrebbe che i cefalopodi fossero completamente esclusi dalla ricerca, ma per il momento la consideriamo come una vittoria”.