Il cemento avanza. I gatti sono lì da 15 anni
La colonia di gatti di via Gattamelata, a Milano, continua a lottare contro il cemento che avanza ogni giorno. In agguato c’è il cantiere del supertunnel, un chilomentro e mezzo da piazza Kennedy a viale Teodorico, di cui 970 metri sotterranei, che spunta proprio dietro i mici e un albero dai fiori banchi, una robinia. L’opera non è poi così recente: è stata pensata nel 1999 per canalizzare il traffico dell’A4 e dell’A8 verso un gruppo di grattacieli, costruiti dove c’era la vecchia Fiera.
Il caniere? Sembra senza fine. Sull’ultimo rinvio, ci sono venti mesi di ritardo. Per una struttura che costa 106,5 milioni di euro. Una cifra da capogiro che, comunque, potrebbe non bastare per finire i lavori. Ovviamente, al quartiere l’opera non va giù. E quei gatti e quella robinia sono lì a proteggerli. Le ruspe e i mezzi pesanti si avvicinano sempre di più e arrivano quasi a sfiorare le casette dei mici. Che si limitano ad osservare, imperturbabili e indifferenti, i polveroni che si alzano nel cantiere. Più preoccupati di loro i tutor che hanno preso a cuore la causa felina: Ilio Ricci, Tiziana, Raffaella, Sara e anche il cuoco della mensa aziendale del concessionario Citroen lì vicino, alla fine del supertunnel. Su cui solo pochi giorni fa è stata installata la copertura a volta.
“Da due anni scriviamo a tutti. Abbiamo informato anche Comune e ufficio del garante – racconta al Corriere della Sera Ilio Ricci -. La colonia è tutelata, non la puoi spostare dal territorio senza traumatizzarli. Questi gatti vivono qui da 15 anni. Da quando ancora c’era l’Alfa Romeo. Tre, piccini, li abbiamo portati via, sono stati adottati. Ci hanno suggerito di spostare le ciotole del cibo a margine della via Gattamelata, sotto gli alberi, dove oggi la gente parcheggia senza criterio. Ma conoscono le abitudini dei gatti? Mangiano e poi tornano alle loro cucce. E come oggi attraversano la strada, a fondo cieco e percorsa solo dai mezzi diretti al cantiere, domani la attraverseranno quando sarà una superstrada trafficata”. In prospettiva, però, è chiaro purtroppo che gatti e superstrada non potranno convivere. Ma i tutor e le gattare non mollano: “Forse sarà l’ultimo dei problemi, ma Comune e Asl se ne devono fare carico”.