Al bando in alcune città della Florida i negozi di animali
Coconut Creek è una città di 50mila abitanti nel Sud-Est della Florida. Coconut Creek – il cui nome, in italiano, potrebbe essere tradotto con “Fiume della noce di cocco” – è apprezzata per il suo clima gradevole ma in queste settimane ha acquisito una straordinaria notorietà per avere vietato la compravendita di animali d’affezione allevati a scopo commerciale. L’obiettivo del divieto – spiegano fonti locali – è quello di incrementare le adozioni nei canili, chiudere con la prassi degli acquisti impulsivi e al contempo porre fine al triste e deprecabile fenomeno delle “fabbriche di animali”. Coconut Creek è solo l’ultima di una dozzina di città nello stato nordamericano, – come Hallandale Beach, Margate, Lake Worth, Lauderdale Lakes – che hanno introdotto questo divieto.
«Finalmente si cominciano a trattare gli animali non più come oggetti ma come esseri senzienti portatori di diritti e, come tali, non mercificabili. Coconut Creek si candida dunque a diventare un esempio di best practice; un esempio che l’Italia deve assolutamente seguire», dichiara ildirettore scientifico dell’Enpa, Ilaria Ferri, che prosegue:«Se veramente vogliamo tutelare i diritti degli animali, e sconfiggere randagismo e abbandoni – inutile ricordare che sono proprio gli acquisti impulsivi, i cuccioli di cui ci si innamora a Natale e di cui ci si “stanca” una volta cresciuti, ad alimentare questi fenomeni – è fondamentale “importare” tale esperienza nel nostro Paese.»
«Tra l’altro – sottolinea Ferri – il bando sulla compravendita di animali, oltre a svuotare i nostri canili, produrrebbe un altro effetto virtuoso: darebbe un contributo decisivo alla lotta contro il traffico di animali dall’Est, prosciugando una importante fonte di entrate per la criminalità e causa di maltrattamenti e morte per migliaia di animali. Spesso, dietro ogni cucciolo comprato c’è una vita d’inferno che in molti ignorano.» (Laura Colombo)