L’Ente Nazionale Protezione Animali è stata ammessa come parte civile nel procedimento nei confronti dei responsabili di uno dei più gravi disastri sanitari veterinari nelle Marche, quello relativo all’allevamento Tre Castelli. Nel gennaio 2021 l’allevamento di Tre Castelli che ospitava oltre 800 cani a fronte di una capienza massima di 60, era stata sequestrata su delega della Procura di Ancona. Le condizioni igieniche precarie e il sovraffollamento avevano causato gravi sofferenze agli animali, molti dei quali avevano contratto la brucellosi, una malattia infettiva trasmissibile anche all’uomo e debellata nella Regione Marche prima di questo caso. Le indagini, condotte dai carabinieri forestali e dalla Procura di Ancona, hanno portato alla luce un quadro sconcertante: cani ammassati in trasportini e piccole stanze in condizioni igieniche deplorevoli; mancanza di cure veterinarie adeguate e di cibo e acqua sufficienti; presenza di malattie infettive tra gli animali, tra cui la brucellosi; possibili traffici illeciti di cani dall’Est Europa.
Le accuse per gli imputati sono, a vario titolo, di abbandono di animali, corruzione, esercizio abusivo della professione di veterinario, false attestazioni, falso ideologico, omissioni di atti d’ufficio, traffico illecito di animali, inosservanza dei provvedimenti dell’autorità, sostituzione di persona e falsa attestazione sanitaria. Alcuni cuccioli sarebbero stati importati dall’est Europa, sotto la 12esima settimana di età. L’Ente Nazionale Protezione Animali aveva presentato denuncia attraverso il suo ufficio legale tramite l’avvocato Claudia Ricci e l’avvocato Francesca Capodagli della Rete legale Enpa ad Ancona e ieri è stato ammessa parte civile nel procedimento.
“Quando insistiamo sull’adottare e non comprare – afferma Carla Rocchi – e parliamo delle condizioni in cui spesso sono costretti molti cuccioli che poi finiscono acquistati dagli ancora troppi italiani che scelgono di acquistare un animale, pensiamo esattamente a realtà come quella d Tre Castelli. Realtà dove gli animali vivono nella sofferenza, nella malattia, in condizioni estreme che mettono a rischio anche la loro vita. La brucellosi era una malattia debellata in quelle zone ma realtà come queste mettono a rischio la salute di tutti, animali e umani. Si è sfiorato il disastro colposo. Confidiamo che questi irresponsabili abbiano la punizione che meritano!