Ecco i risultati allarmanti di una ricerca dell’Iucn
Proteggere meglio la natura, aumentando la copertura e la conservazione della fauna selvatica dell’intero globo, portando le aree protette ad una percentuale del 17% della superfice terrestre. E’ questo l’obiettivo dell’Unione mondiale per la conservazione della natura (Iucn) che ha fotografato la situazione attraverso uno studio condotto con BirdLife international. La metà dei siti più importanti per la fauna selvatica, secondo il dossier, non sono protetti “Le aree protette – afferma Simon Stuart dell’Iucn – rappresentano le pietre miliari degli sforzi di conservazione e coprono quasi il 13% della superficie terrestre del Pianeta. Nel 2010, i governi del mondo si sono impegnati ad allargarla al 17% entro il 2020, puntando soprattutto sulle aree di particolare importanza per la natura”. Gli esponenti delle due organizzazioni hanno analizzato quindi le mappe delle aree protette che coprono più di 10mila siti significativi per la tutela degli uccelli oltre 600 siti che custodiscono le ultime popolazioni di vertebrati e piante altamente minacciati, scoprendo che la metà delle aree analizzate non sono ancora state protette: “Solo fra un terzo e un quinto dei siti risultano completamente tutelati – continua Stuart – il rimanente lo è solo parzialmente». La soluzione, secondo i ricercatori, è individuare una lista di specie a rischio estinzione collocate in aree geografiche ben delimitate e proteggere quella zona rendendola a “estinzione zero”. Molti sono i casi presi in esame dalla ricerca: una specie di allodola, per esempio, la Heteromirafra sidamoensis, vive solo in Etiopia e non si può trovare da nessuna altra parte. Ad Haiti si dovrebbe intervenire per evitare l’ estinzione di 15 specie di rane che vivono limitate in un’unica area. Questa semplice misura, poco estesa in campo geografico e terriotriale, permetterebbe di ridurre il rischio di estinzione degli uccelli di quasi il 50% e del 30% nel caso dei mammiferi: ” Riteniamo infatti – conclude Stuart – che la protezione di siti importanti possa giocare un ruolo importante nel rallentare il ritmo con cui alcune specie vanno verso l’estinzione”.