CLIMA, NEL 2021 5,9 MILIONI DI PERSONE IN FUGA DA DISASTRI AMBIENTALI

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Eventi climatici e ambientali estremi, aumento del livello dei mari ed ecosistemi danneggiati spingono a lasciare il proprio Paese in cerca di posti migliori. fine 2021, almeno 5,9 milioni di persone in 84 Paesi vivevano lontano dalla propria residenza abituale come risultato di disastri ambientali, pur rimanendo dentro i confini nazionali. È l’impatto dei cambiamenti climatici sui flussi migratori, contenuto nel report 2022 sul Diritto d’asilo della Fondazione Migrantes, organismo pastorale della Cei. In molti casi, questi movimenti non oltrepassano i confini nazionali: secondo l’ultimo rapporto sugli sfollati interni del centro di monitoraggio Idmc, dei 38 milioni di nuovi sfollati interni registrati nel 2021 a livello globale, 23,7 milioni erano stati spinti alla fuga da eventi naturali estremi (di questi 22,3 milioni da disastri ambientali legati a Clima e condizioni atmosferiche).I disastri ambientali sono, a livello globale, il principale fattore di creazione di sfollati interni e hanno causato il 60% dei nuovi sfollati interni del 2021. Sempre secondo Idmc, tra i Paesi con un numero più alto di nuovi sfollati interni a causa di disastri ambientali troviamo Cina (6 milioni), Filippine (5,6 milioni), India (4,9 milioni), Repubblica Democratica del Congo (888.000) e Vietnam (780.000), con il Sud Est Asiatico e l’Estremo Oriente che presentano proporzionalmente i numeri più elevati. Dei 22,3 milioni di sfollati interni legati a eventi climatici estremi, 11,5 milioni fuggono da tempe-ste, cicloni e uragani, 10,5 milioni da inondazioni, circa 450 mila da incendi, 240 mila dalla siccità, 37 mila da frane e 20 mila da temperature estreme. Più difficilmente quantificabile invece il numero di persone costrette alla fuga da eventi climatici e ambientali che superano i confini del proprio Paese.Nel 2021, il numero globale di sfollati ha toccato i 59milioni di persone, numero evidenzia il report – più alto di quello dovuto a conflitti armati e situazioni di crisi. Gli impatti avversi dei cambiamenti climatici in corso sono distribuiti in maniera diseguale e pesano oggi in modo maggiore su Stati e comunità già vulnerabili e che meno hanno contribuito alle cause del riscaldamento globale.Si fugge anche dallle disuguaglianze nell’accesso all’acqua. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, a marzo 2022 oltre due miliardi di persone vivevano in Paesi con scarsità idrica, una situazione destinata a peggiorare a causa della crisi climatica e dell’aumento della popolazione. A livello globale, inoltre, almeno duemila miliardi di persone non hanno accesso ad acqua potabile e utilizzano acqua contaminata, che può essere fonte di trasmissione di malattie: si stima che ogni anno muoiano 485 mila persone per malaftie diarroiche legate a inadeguatezze idriche e igieniche.

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