“Non è corretta la frase: ‘Sappiamo che il coronavirus è presente anche nei cani’, pronunciata ieri pomeriggio dal Capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, nel suo appello a non abbandonare i cani. E’ corretta invece l’affermazione dello stesso Borrelli che ‘in nessun modo è stata dimostrata la possibilità di contagio animali-uomo’”. Lo evidenzia in una nota l’Associazione nazionale medici veterinari italiani (Anmvi). “In Italia il coronavirus, inteso come nuovo coronavirus – precisa l’Anmvi – non è presente nei cani. Le positività rilevate ad Hong Kong, senza sviluppo della malattia e le uniche al mondo, non sono state considerate rilevanti dall’Organizzazione mondiale della sanità animale né dall’Oms per la natura interumana del contagio da Covid-19. Questo nuovo coronavirus si è adattato all’uomo. Anmvi auspica messaggi chiari e inequivoci da parte delle autorità che stanno gestendo l’emergenza sanitaria Covid-19, ricordando che nelle famiglie italiane vivono 15 milioni di cani e gatti”. “Quanto agli abbandoni – conclude l’associazione – non risulta che il Covid-19 stia deresponsabilizzando i proprietari di animali da compagnia. Al contrario: c’è l’impegno ad accudire i propri cani e gatti nel rispetto delle regole dettate dai decreti governativi. E i medici veterinari sono al fianco dei proprietari”.
CORONAVIRUS, VETERINARI: “IMPRECISE LE PAROLE DI BORRELLI”

Tag: abbandoni, animali, cani, randagismo, veterinari
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Editoriale
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