Manifestazione a Nimes, con messaggio di Brigitte Bardot
Millecinquecento persone secondo la prefettura, tremila secondo gli organizzatori – sette associazioni di protezione animale – hanno partecipato sabato 24 ad una “marcia per gli animali” per le vie di Nîmes, nell’ambito della campagna per le presidenziali francesi. Lo scrive il quotidiano “Le Parisien” nella sua edizione online. Tra i manifestanti c’erano, alti su trampoli, bianchi conigli bipedi con lo zainetto e ranocchie infilate in scarpe da ginnastica e anche minotauri contemporanei in blue jeans e maglietta. Un modo giocoso, simpatico, per diventare loro, i più deboli, e per essere, appunto, la voce di chi voce non ce l’ha. In testa al corteo uno striscione con la scritta: “La nostra voce per gli animali”. La stessa scritta, volta al singolare, che si poteva leggere, bianco su sfondo nero, sulle t-shirt di molti camminanti. Il nero degli abiti dei manifestanti, scelto dai più, voleva esser simbolo di lutto, in memoria degli animali, tanti, troppi, sfruttati e uccisi in mille e più modi dagli uomini.
Molte le sigle animaliste presenti: la Societé protectrice des animaux (SPA), l’Alliance anticorrida, l’OABA (Oeuvre d’assistance aux bêtes d’abattoirs), l’Association de protection animale L214, la Fondation assistance des animaux e la Fondazione Brigitte Bardot. Lei, l’Eva primordiale di Roger Vadim, oggi una bella signora di una certa età, non c’era. Ma la sua voce per gli animali non l’ha certo fatta mancare. “Auspico – ha scritto in un messaggio la Marianna di Francia – che questa formidabile levata di scudi contro l’inammissibile modo in cui sono trattati gli animali nel nostro Paese abbia una ripercussione sulle elezioni politiche”. E, citando Gandhi, ha concluso: “Una Nazione si giudica da come tratta i suoi animali”.