I cuccioli dell'orsa Daniza

C’è almeno una schiarita nella tristissima vicenda che ha avuto come epilogo l’uccisione dell’orsa Daniza. Il procuratore di Trento, titolare dell’inchiesta, ha preso due decisioni accolte con soddisfazione dalle associazioni di protezione animale

Innanzitutto quella di affidare il compito di stabilire le cause della morte dell’orsa anche all’Unità forense veterinaria del ministero della Salute presso l’Istituto zooprofilattico sperimentale di Grosseto, la massima autorità in materia sul territorio nazionale. La seconda decisione riguarda i due cuccioli di Daniza, che dovranno affrontare l’inverno senza la madre: resteranno “in natura” e se ne occuperà il Corpo forestale anche attraverso le sue articolazioni locali. In altri termini i cuccioli sono stati sottratti al controllo, primario se non esclusivo, del Servizio foreste della Provincia di Trento, che ha predisposto ed eseguito l’ordinanza di cattura firmata dall’autorità politica e risultata fatale per Daniza, e dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), l’organo di consulenza del ministero che ha avallato la sciagurata idea di imprigionare l’orsa, rea solo di aver difeso i suoi piccoli.

Nei giorni scorsi c’erano presunti “tecnici” pronti a giurare sulla loro autonomia. In realtà i cuccioli d’orso rimangono con la madre da 24 a 36 mesi e da lei imparano dove trovare il cibo, dove nascondersi, come individuare la tana per l’inverno, di chi aver paura. I figli di Daniza, la cui età è stimata in 8-9 mesi, hanno bisogno di tutto il nostro aiuto.

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