Nonostante gli sforzi del governo per inserirlo nel mix energetico da qui al 2030, il nucleare continua a non convincere gli italiani. Almeno secondo uno sondaggio di Ipsos, commissionato da Legambiente, Kyoto Club, Conou, Nuova Ecologia, secondo cui per il 75% degli intervistati questa tecnologia non è una soluzione attuabile e non rappresenta una valida alternativa al fossile perché troppo pericolosa e poco conveniente. Per gran parte dei cittadini, l’Italia deve fare di più su rinnovabili, economia circolare e lotta alla crisi climatica. Fonti pulite ed economia circolare rappresentano due volani per il Paese permettendo di creare nuovi green jobs: oltre 1 italiano su 2 ritiene che in futuro aumenteranno. Per il 54% degli intervistati il Governo dovrebbe incentivare la produzione e l’impiego di energie rinnovabili e per sviluppare l’economia circolare e per il 38% le amministrazioni dovrebbero semplificare il processo autorizzativo degli impianti di energie rinnovabili e per sviluppare l’economia circolare. Quanto alla crisi climatica che avanza, i cittadini sono sempre più consapevoli delle ricadute economiche e degli impatti su territori e salute delle persone. Per centrare gli obiettivi Ue al 2030, servono politiche e interventi “coraggiosi che permettano di accelerare il passo e di contrastare la crisi climatica”, sottolinea Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, ricordando che al 2030 “mancano solo sei anni”.
IL NUCLEARE NON PIACE AGLI ITALIANI: IL 75 PER CENTO E’ CONTRARIO
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Editoriale
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