“Abbiamo avuto riscontri, anche in passato, di attività dei bracconieri per stanare con il fuoco gli animali da certi contesti. Li aspettano nei punti di passaggio mentre fuggono dalle fiamme per catturarli”. Lo dichiara a LaPresse il colonnello Marco Di Fonzo, comandante del Nucleo informativo antincendio boschivo dei carabinieri forestali, rispondendo a una domanda sulle varie cause degli incendi in Italia. “Non ci è capitato quasi mai – spiega Di Fonzo – di osservare questo fenomeno per cacciare animali di ‘pregio’ come il cervo mentre in diverse occasioni accade per la caccia al cinghiale”. Più in generale l’impatto delle fiamme in boschi e foreste sul mondo animale può alterare gli ecosistemi o essere mortale “per i piccoli mammiferi e i rettili durante roghi che si propagano velocemente” e “nei periodi di migrazione o nidificazione per i volatili per i quali non c’è scampo – conclude il colonnello del Nucleo informativo antincendio boschivo dei carabinieri forestali -. Ma di solito non accade perché la stagione degli incendi non corrisponde a quella di riproduzione degli uccelli”.
(Foto di repertorio)