MALTEMPO SENZA PRECEDENTI PER COLPA DELL’INQUINAMENTO

Le previsioni degli esperti di cambiamenti climatici

Siccità, caldo torrido, piogge torrenziali, alluvioni. I Paesi di tutto il mondo devono prepararsi a un’ondata di disastri ambientali sempre più devastanti. L’avvertimento viene dagli scienziati dell’Ipcc, l’Intergovernmental Panel on Climate Change, organismo con sede a Ginevra che studia i cambiamenti climatici del globo.

Gli esperti si sono riuniti, mercoledì 28 marzo, e hanno presentato le previsioni per i prossimi anni. «Il surriscaldamento globale sta portando a fenomeni di maltempo estremi – spiega Chris Field, studioso di Climatologia all’Università di Stanford e membro dell’Ipcc – Prevediamo tempeste, diluvi, ma anche ondate di siccità in tutto il pianeta».

Le regioni più a rischio sono quelle povere e popolose: in queste zone le calamità naturali mietono tantissime vittime. «Ma nessun angolo di mondo è al sicuro: la probabilità che avvengano disastri è alta ovunque, e anche nelle economie sviluppate un evento climatico grave provoca danni fortissimi, soprattutto dal punto di vista economico», continua Field. Le città più esposte al maltempo, nell’immediato, sono Miami, Shanghai, Bangkok, Canton, Yangon (Birmania), Ho Chi Minh City (Vietnam) e Calcutta.

La colpa di tutto questo? «È dei cambiamenti climatici provocati dalle attività umane degli ultimi 50 anni», afferma il professore. La situazione è talmente grave che gli scienziati dell’Ipcc hanno scritto un manuale per aiutare i governi a gestire le catastrofi ambientali. Si chiama «Gestire i rischi di eventi climatici estremi» e consiglia di partire da un’attenta analisi dei fattori di rischio locali. Per esempio, in una regione esposta al caldo torrido e abitata da una popolazione prevalentemente anziana le autorità devono predisporre una rete di volontari pronti a intervenire, spazi verdi urbani, luoghi chiusi rinfrescati. In un paese in via di sviluppo esposto alle alluvioni, invece, bisogna pensare a migliorare fognature e sistemi di scolo. Tutto questo, però, senza deresponsabilizzare i cittadini: ognuno è chiamato a contribuire adottando un atteggiamento ecosostenibile per non peggiorare i livelli di inquinamento.

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