MEDITERRANEO, SOTTOCORONA: “NON SAPPIAMO PREVEDERE EVENTI PIU’ GRAVI”

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“Venerdì era arrivato l’annuncio dell’Istituto di Scienze Marine di Barcellona. Il Mediterraneo ha battuto anche quest’anno il suo record di calore: 28,9 gradi di media giornaliera a Ferragosto. «Il mare caldo sembra piacevole, ma il calore dal punto di vista fisico è energia. Il Mediterraneo in questo momento è una tanica di benzina. Se ci metti un fiammifero, cioè una corrente di aria fredda come quelle di questi giorni, lui esplode». Paolo Sottocorona, meteorologo, docente per gli istruttori di vela e istruttore di vela a sua volta, aggiunge poi con un filo di voce: «Passi una barca piccola, ma mai avrei immaginato un 50 metri affondato per il maltempo». La settimana scorsa una tempesta alle Baleari ha distrutto decine di imbarcazioni. Ieri in Italia ci sono state almeno tre trombe d’aria, fra cui quella che ha fatto naufragare il Bayesian a Palermo. Che succede? «Ogni goccia d’acqua contiene una quantità di energia, sotto forma di calore, in sé molto piccola. Messe insieme però hanno la forza di una valanga. Il Bayesian si è trovato per sua sfortuna sotto alla valanga».”, si legge su La Repubblica. “(…) «Più il mare è caldo, più sono forti. Le trombe d’aria più distruttive un tempo colpivano una volta ogni cento anni. Ora ne vediamo una o più per ciascun anno. Anche i modelli meteorologici fanno fatica a prevedere eventi così intensi» (…) «Sono tarati sui valori del passato. Oggi invece i fenomeni atmosferici vanno spesso fuori scala. I modelli che elaborano le previsioni del tempo tengono correttamente conto della temperatura del mare. Infatti la settimana scorsa avevano avvertito che ci sarebbe stato un temporale molto forte alle Baleari. La temperatura del mare però era così tanto più alta rispetto ai dati inseriti nei modelli che il loro annuncio — temporale molto forte — è risultato riduttivo. Il temporale è stato catastrofico. (…) Sappiamo prevedere gli eventi estremi, non quelli estremissimi, che non hanno neppure le parole adatte per definirli eppure fioccano sempre più spesso attorno a noi»”, continua il giornale.

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