Catturati, rinchiusi nelle perreras e soppressi pochi giorni dopo, se nessuno li reclama. E’ il destino dei cani e dei gatti abbandonati in Spagna. Migliaia di animali ogni anno perdono in questo modo la vita, dopo atroci sofferenze.
La Spagna fa parte dell’Unione europea fin dal 1986, è un paese avanzato, la decima potenza economica mondiale. Ma è indubbio che ha con gli animali un rapporto difficile. Basti pensare alla corrida, allo sterminio dei galgos (levrieri da caccia uccisi quando non servono più) e, appunto, al trattamento degli animali d’affezione vaganti.
In Spagna non esiste una legge chiara ed omogenea sulla protezione degli animali per tutto il territorio nazionale. Esistono invece 17 legislazioni diverse, tante quante le comunità autonome, e una miriade di ordinanze municipali. A parte la Catalogna, che proibisce tra l’altro l’uccisione degli animali vaganti e il taglio delle orecchie o della coda per motivi estetici, le altre autonomie permettono l’uccisione degli animali abbandonati, non importa se sani o malati o feriti, se nessuno li reclama entro un certo periodo di tempo, che può essere anche di 10 giorni. Qualcosa che in Italia non è più lecito fare da 25 anni!
Per avere un’idea della dimensioni della tragedia, basti considerare che secondo la Federacion de Asociasiones protectoras y de defensa animal ogni anno sono abbandonati in Spagna oltre 300 mila animali, 17 mila solo nella Comunidad de Madrid (dove la legge vigente risale al 1990). L’unico modo di salvare gli animali è riscattarli. Ma riscattarli tutti è umanamente impossibile. Il rifugio gestito dalla Federacion a Madrid riesce a farlo con 800 cani e 300 gatti l’anno.
Ecco perché “vitale” – nel vero senso della parola – è il ruolo delle associazioni e dei volontari stranieri, delle quali molte italiane, almeno finché in Spagna non sarà adottata una legge moderna e civile. Quindi aiutare le associazioni “specializzate”, come “L’Unione fa la forza – Adotta un cane” o “Sos levrieri”, significa salvare vite, con le donazioni e con le adozioni.
PORTIAMO UNA LUCE SULL'OMBRA DELLE PERRERAS SPAGNOLE
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Editoriale
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