A rischio un’area grande quanto Francia, Germania e Spagna
Il cemento minaccia il benessere della Terra. E ora arriva la conferma: le città in espansione minacciano di mangiare una mega porzione di superficie terrestre grande quanto Francia, Germania e Spagna messe insieme in meno di vent’anni. Mettendo così il mondo ancor più sotto pressione dal punto di vista ambientale. Lo hanno detto martedì 26 gli scenziati alla conferenza sul clima “Planet Under Pressure” di Londra.
Le città del mondo occuperanno entro il 2030 un’area extra di un milione e mezzo di chilometri quadrati. Gigantesca. All’origine di questa espansione a macchia d’olio l’innalzamento della domanda di risorse e delle emissioni di gas serra. Ma ci sono altri motivi: i centri urbani si stanno ingrandendo per via della crescita della popolazione globale, ma anche perché alcune nazioni come Cina, India e Brasile stanno migliorando in fretta dal punto di vista economico.
Karen Sato, docente associato di Ambiente urbano all’Università di Yale, negli Usa, è perentoria:
“Il modo in cui le città sono cresciute a partire dalla seconda guerra mondiale è insostenibile dal punto di vista sociale e ambientale. E il costo proprio per l’ambiente dell’espansione continua dei centri urbani ha raggiunto una soglia limite”. Poi rivela: “La periferia nordamericana è diventata globale e gli sviluppi delle città legati alle auto sono andati oltre le regole”.
A fare da contorno a questo avvertimento, ecco i numeri delle Nazioni Unite. Secondo cui la popolazione del mondo crescerà di altri due miliardi di persone entro il 2050, dai sette miliardi di
adesso fino a nove miliardi, con un incremento record di circa un milione di persone a settimana.
La maggior parte di questo aumento dovrebbe riguardare i centri urbani con un’immigrazione dalle aree di campagna. Così nelle città ci sarà un miliardo di gente in più. E ciò comporterebbe la crescita della popolazione totale nelle città fino a quota sei miliardi e trecento milioni di abitanti entro il 2050 dai tre miliardi e mezzo di adesso. Un’impennata allarmante.