Settantasei vittime di cui 20 morti e 48 feriti cacciatori, oltre a 8 feriti non cacciatori. Sono questi i dati ufficiali delle vittime in ambito venatorio diffusi dall’Associazione Vittime della Caccia a chiusura della stagione 2019-2020 lo scorso 31 gennaio. “Un fenomeno drammatico – ha commentato l’Associazione vittime della Caccia – che vede cadere sotto il piombo dei cacciatori non solo la fauna selvatica”.
Rispetto all’ultimo rapporto legato alla stagione 2018-2019 si può notare un aumento dei morti e feriti. Nell’ultima stagione infatti il totale in ambito venatorio si fermava a 63 di cui 13 morti e 50 feriti (di cui due bambini) anche se – lo scorso anno – è stato maggiore il numero di vittime non impegnate nella caccia: 11 non cacciatori feriti e due morti.
Da oltre 12 anni AVC raccoglie e seleziona le rassegne stampa che vanno a costituire i Dossier di fine stagione venatoria. “Lo facciamo con precisi e chiari criteri che escludono tutti i casi che non riguardano l’effettiva pericolosità di questa attività e di chi la pratica, nostro unico obiettivo. Infarti, cadute, malori di chi si trova a cacciare non rientrano nel nostro computo” dichiara Daniela Casprini, presidente dell’Avc.