La Lega per l’abolizione della caccia del Trentino Alto Adige ribadisce la sua “contrarieta’ alla petizione contro il lupo promossa dall’assessore altoatesino all’agricoltura e foreste, Arnold Schuler, e a quella promossa contro i grandi carnivori dal suo omologo trentino, Michele Dallapiccola”. La richiesta di autonomia gestionale rispetto al Ministero, su lupo e orso, in particolare da parte delle due Province autonome, non piace agli ambientalisti. “Chiediamo di mantenere le cose come sono e le tutele altissime. Il lupo in Italia e’ protetto da quarant’anni perche’ era sull’orlo dell’estinzione e questa legge lo ha salvato. E adesso che finalmente stiamo raccogliendo i risultati e riconoscimenti anche dall’estero come nazione che ha saputo tutelare la fauna selvatica, dobbiamo fare dei passi indietro? E’ un’assurdita’, anche dal punto di vista internazionale che figura ci facciamo?”, commenta la responsabile della Lac del Trentino Alto Adige, Caterina Rosa Marino.
“Dopo la petizione di Schuler anche Dallapiccola -aggiunge Francesco Mongioi’, membro del direttivo nazionale Lac e coordinatore del Comitato per l’orso del Trentino Alto Adige-Suedtirol – ne ha lanciata un’altra pero’ riferita a tutti i grandi carnivori. Noi non potevamo restare indietro e abbiamo lanciato una nostra petizione con il sostegno di Wwf Bolzano, Pan Eppa, Lipu ed altri, e in breve tempo abbiamo superato la petizione di Schuler: al momento il nostro vantaggio e’ intorno alle settemila firme ed i potenti mezzi della Provincia di Bolzano non sono stati capaci di superare le firme di chi e’ a favore della biodiversita’ e della tutela dei grandi predatori”. “Le evidenze scientifiche dicono che i grandi carnivori non sono pericolosi per l’uomo. E’ chiaro che sono animali selvatici quindi l’approccio deve essere di estrema prudenza. Certo ci sono anche i danni economici, ma nei confronti di quegli allevatori che lasciano incustoditi gli animali. Perche’ sia orsi che lupi predano animali domestici o da reddito quando li trovano abbandonati, quando li trovano ricoverati, come peraltro prevede una legge nazionale, non attaccano”, sostengono le associazioni animaliste.