I 28 Stati membri non hanno trovato un accordo
Continua oggi a Bruxelles la battaglia sul rinnovo dell’autorizzazione in Europa del Glifosato, il principio attivo dell’erbicida totale Roundup della Monsanto, il più usato al mondo. La Commissione europea ha chiesto al Comitato permanente Ue su piante, animali, alimenti e mangimi, in cui siedono e votano gli esperti di tutti gli Stati membri, di ri-autorizzare il Glifosato per nove anni, ma non sembra in grado di raccogliere la maggioranza qualificata a favore della proposta. Secondo fonti diplomatiche a Bruxelles, 19 Stati membri sono favorevoli, ma l’astensione della Germania e il voto contrario annunciato dalla Francia e (in modo meno determinato) dall’Italia allontano il raggiungimento della doppia soglia (popolazione e numero di paesi) prevista dalle nuove regole Ue per la maggioranza qualificata. Inoltre, hanno dichiarato la propria intenzione di astenersi anche il Portogallo, la Svezia e la Slovenia, mentre l’Olanda – che la volta scorsa si era opposta, e questa volta aveva annunciato il suo voto favorevole – appare ancora incerta. Il Glifosato è stato giudicato un anno fa come “probabilmente cancerogeno” dallo Iarc, un gruppo di ricercatori che lavora per l’Organizzazione mondiale della Sanità, ma l’Autorità Ue di Sicurezza alimentare di Parma (Efsa) ha clamorosamente smentito quelle conclusioni, valutando come “improbabile” di rischio di cancerogenicità dell’erbicida. Il Parlamento europeo ha chiesto, a sua volta, di limitare a sette annni la ri-autorizzazione, e di limitare la vendita del Glifosato alle sole aziende agricole, vietandone anche l’applicazione nei parchi pubblici e negli spazi urbani. Il governo francese ha preso posizione ieri contro l’autorizzazione, considerando che che il Glifosato, indipendentemente dalla controversia sulla sua eventuale cancerogenicità, è un probabile perturbatore endocrino. In base alle regole Ue della “comitologia”, che si applicano in questo caso, la Commissione ha il potere di procedere al rinnovo dell’autorizzazione anche se ha contro la maggior parte degli Stati membri, a condizione che non vi sia una maggioranza qualificata contraria. Ma questa volta, vista la delicatezza della questione, l’attenzione dell’opinione pubblica e il rischio di essere accusato di decidere contro la salute dei cittadini, l’Esecutivo comunitario sembra intenzionato a non forzare la mano, e a ri-autorizzare il Glifosato solo se riuscirà a raccogliere la maggioranza qualificata a favore, magari modificando la propria proposta nel seno voluto dall’Europarlamento.
Dopo lunghe discussioni si è però arrivati a un punto di stallo. Il Comitato di esperti dei 28 Stati membri riunito a Bruxelles e’ risultato ancora troppo diviso e di conseguenza non si e’ nemmeno arrivati al voto.