“Approvare subito la pdl 30 Brambilla che inasprisce le pene per chi uccide e maltratta gli animali”. E’ una voce sola quella che viene dal presidio organizzato davanti a Montecitorio dalle associazioni Enpa, Lav, Leidaa, Lndc, Enpa e Oipa e dai corpi di Guardie zoofile che da esse dipendono, presenti con le loro divise e le loro pettorine.
“Il Parlamento – spiega l’on. Brambilla, prima firmataria e relatrice del provvedimento – ha di fronte a sé un’occasione straordinaria. Non si tratta solo di inasprire le pene con il salutare effetto pratico che le nuove norme porterebbero, ma di realizzare una vera e propria rivoluzione dal punto di vista dell’approccio legislativo: mentre adesso la legge punisce le violenze sugli animali per il sentimento che suscitano nell’animo umano, la mia proposta punta a punire i reati in quanto commessi contro gli animali, soggetti di tutela nello spirito del nuovo articolo 9 della Costituzione. La proposta è firmata da deputati pressoché di tutti i partiti: è davvero il momento di passare dalle parole ai fatti”. A fianco della presidente dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali e la tutela dell’ambiente si schierano, senza esitazioni, la presidente di Enpa Carla Rocchi, il presidente di Lav Gianluca Felicetti, Michele Pezone di Lndc e Arianna Fioravanti di Oipa. La presidente di Enpa passa direttamente all’attacco: “C’è chi vuole sabotare questa riforma, Parliamoci chiaro, è la Lega. Ma Salvini deve rendersi conto che si tratta di norme necessarie e condivide dalla stragrande maggioranza dei cittadini”.
Tra le Guardie il sentimento prevalente è di frustrazione. “Le sanzioni troppo basse per maltrattamento e uccisione di animali – afferma Gabriele Merlo, responsabile delle Guardie zoofile Leidaa – costituiscono effettivamente un problema. Noi che operiamo ogni giorno a tutela di chi non ha voce vediamo restare del tutto impuniti soggetti responsabili di gravi forme di violenza. L’effetto è duplice: sconfortante per chi cerca di contrastare il fenomeno, incentivante per chi tende a ripetere”.