Federbeton, la Federazione di Confindustria che rappresenta la filiera del cemento e del calcestruzzo, ha partecipato questa mattina all’audizione parlamentare presso la XIV Commissione Politiche dell’Unione Europea in tema di competitività e decarbonizzazione. Federbeton accoglie con favore la pubblicazione del Clean Industrial Deal da parte della Commissione europea e chiede ulteriori tutele, affinché l’impegno e gli sforzi per la decarbonizzazione non vengano vanificati. La filiera del cemento e del calcestruzzo è fondamentale per lo sviluppo socio-economico del Paese, ma oggi affronta un pericoloso gap competitivo rispetto ai Paesi extra-UE, che non investono nella tutela dell’ambiente come quelle italiane e che quindi hanno costi di produzione nettamente inferiori. Le importazioni di cemento e clinker dai Paesi extra-UE sono quasi decuplicate tra il 2014 e il 2024.Il Clean Industrial Deal è un primo passo per coniugare sostenibilità e competitività, al fine di sostenere una filiera italiana che conta oltre 2.600 imprese e 35.000 addetti, ma non è sufficiente. La Federazione auspica misure concrete, capaci di stimolare investimenti e rafforzare la competitività industriale europea.
“Il meccanismo Cbam (Carbon Border Adjustment Mechanism) previsto dell’Unione Europea rappresenta uno strumento decisivo in questo senso: applicare una compensazione sulle importazioni basata sull’impronta carbonica dei prodotti è l’unica misura oggi disponibile per difendere la competitività del nostro settore e garantire la decarbonizzazione. È però fondamentale che la piena implementazione non subisca ritardi e che la sua efficacia sia garantita da adeguati controlli sulle importazioni con una metodologia chiara e vincolante per il calcolo delle emissioni indirette” dichiara Nicola Zampella, Direttore Generale di Federbeton. Per raggiungere l’obiettivo della decarbonizzazione nel 2025, le imprese della filiera hanno condiviso una vera e propria strategia che fissa azioni, scadenze e obiettivi. Il percorso è impegnativo e presuppone investimenti ingenti per lo sviluppo di tecnologie innovative. Una leva chiave per la carbon neutrality è la CCUS (cattura, stoccaggio e utilizzo della CO2). Nella produzione di cemento, infatti, il 60-70% delle emissioni dirette di CO2 deriva dalle stesse reazioni chimiche di processo ed è quindi incomprimibile, rendendo necessario il ricorso alla cattura.
(Testo riportato da La Presse, foto di repertorio)