“L’onda di fango, come abbiamo visto e sappiamo bene, fu spietata: venne giù dai bacini crollati su loro stessi, con violenza e velocità violentissime. Non vi fu scampo. Fa impressione rileggere la reazione della commissione di inchiesta ministeriale disposta dal ministro Zamberletti: ‘ubicazione meno adatta per i bacini in questione non poteva essere trovata. Tutto l’impianto di decantazione costituiva una continua minaccia incombente sulla vallata’, così quella relazione. I bacini, lo suggerisce ogni esperienza, vanno collocati a valle dei centri abitati. Non ovunque l’utilizzo delle risorse e dei territori montani hanno prodotto effetti catastrofici. Occorre tuttavia fare di più. È necessario riconciliarsi con l’ambiente”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a Tesero, in Trentino, per il 40esimo anniversario della catastrofe della val di Stava e onorare la memoria delle 268 vittime.
La tragedia e’ stata causata dall’uomo e non dalla natura, ha sottolineato il presidente della Repubblica, “sulla base errata della concezione del rapporto uomo-ambiente considerato una risorsa da sfruttare e non a favore della comunita’”, la strage di Stava e’ simbolo della “storia di un rapporto improprio tra grandi imprese e piccola comunita’, posta inconsapevolmente davanti al bivio tra lavoro e insicurezza”
Editoriale
LA “LAUDATE DEUM” E I PASSERI DELL’EVANGELISTA
5 Ottobre 2023
di Danilo Selvaggi* “Laudate Deum”, la nuova Esortazione apostolica di Papa Francesco, rappresenta un aggiornamento dell’enciclica “Laudato si”, di cui ...
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