TIGRE, WWF: IN GRAVE PERICOLO, MA CI SONO SEGNALI DI SPERANZA

La tigre è ancora in grave pericolo di estinzione, nonostante alcuni progressi nelle iniziative di conservazione degli ultimi anni. La perdita e frammentazione dell’habitat, il bracconaggio e il commercio illegale restano le principali minacce. Lo riporta una nota del Wwf. L’areale della tigre si è ridotto del 92%: le ultime tigri vivono in una piccola frazione dello spazio che una volta occupavano. Eppure l’habitat della tigre è fondamentale per mantenere la biodiversità, immagazzinare carbonio e proteggere una serie di servizi ecosistemici, come i bacini idrografici che forniscono acqua alle comunità locali. Nel 2010 si contavano solo circa 3.200 tigri, e i trend demografici sembravano lasciare poche speranze. Oggi, grazie a 15 anni di progetti di conservazione che hanno visto tra i protagonisti anche il WWF, si evidenzia una leggera ripresa e si stimano poco più di 5.500 tigri in natura, distribuite in maniera disomogenea in 10 differenti paesi (India, Nepal, Bhutan, Bangladesh, Russia, China, Myanmar, Thailandia, Malesia, Indonesia). In India oggi vive la popolazione più numerosa, con 3.682 tigri censite. Tra Cina e Russia si contano circa 750 esemplari di tigre dell’Amur, una sottospecie unica ormai a forte rischio di estinzione, mentre in Indonesia sopravvivono solo circa 400 tigri di Sumatra. Segnali positivi sono arrivati nel 2024 dalla Thailandia, il primo Paese del Sud-Est asiatico ad aver incrementato la popolazione nazionale di tigri. Dopo anni di ingenti sforzi di conservazione oggi si stimano tra le 179 e 223 tigri.

(Testo Wwf riportato da Dire, foto di repertorio)

Tag: animali, tigri, wwf
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