Negoziati al palo al vertice Onu in corso a Ginevra sull’emergenza inquinamento da plastica, che ha l’obiettivo di giungere a un trattato globale giuridicamente vincolante. Un “dialogo tra sordi”, hanno riferito all’Afp fonti interne ed esterne ai colloqui che coinvolgono 184 nazioni. Al via martedì, i colloqui si erano aperti in un clima di generale ottimismo sulla possibilità di raggiungere l’accordo, ma ad oggi “siamo a un dialogo tra sordi, con pochissime zone di atterraggio… Non vedo progressi”, dichiara una fonte diplomatica di un paese della cosiddetta coalizione ‘ambiziosa’ di nazioni che spinge per un trattato forte, che includa obiettivi di riduzione della produzione di plastica, evidenzia “i molti punti di disaccordo”. I documenti presentati dalle nazioni che partecipano al vertice, visionati da Afp, confermano che Arabia Saudita, il gruppo dei paesi arabi, Russia, Iran, Kazakistan e Malesia rifiutano qualsiasi misura vincolante per ridurre la produzione di plastica. La maggior parte di questi Paesi spinge affinché l’accordo si concentri esclusivamente su ciò che avviene a valle: raccolta, selezione e riciclaggio dei rifiuti. Tuttavia, la risoluzione iniziale, universalmente adottata, e che ha avviato i negoziati per il trattato, prevedeva un accordo che coprisse l’intero ciclo di vita della plastica. “Se il testo serve solo ad aiutare i Paesi in via di sviluppo a gestire meglio i propri rifiuti, non abbiamo bisogno di un trattato internazionale per farlo”, ha sottolineato la fonte diplomatica, aggiungendo che “siamo in una situazione di stallo”. I colloqui di Ginevra sono la ripresa del quinto – e presumibilmente ultimo – round di negoziati, he si sono conclusi con un fiasco a Busan, in Corea del Sud, a dicembre.
Editoriale
LA “LAUDATE DEUM” E I PASSERI DELL’EVANGELISTA
					
																						
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