Sono oltre un milione gli ettari di terreno devastati dagli incendi nell’Unione Europea dall’inizio del 2025. In base ai dati dell’Effis (European Forest Fire Information System) – che è parte del Servizio Copernicus – si tratta del dato più alto dall’inizio delle rilevazioni nel 2006 e supera anche il record annuale del 2017. L’area (1.052.346 ettari al 21 agosto) è già più estesa di quella della Corsica, pari al 35% delle foreste europee, ma è in continuo aumento con i roghi di grande entità che stanno colpendo la penisola iberica. Nell’anno del precedente massimo, gli ettari boschivi danneggiati dai rovi si erano attestati a circa 988.524. Più della metà di questi apparteneva al Portogallo, dove gli incendi allora avevano causato 119 vittime.
Ad oggi, quattro paesi dell’Unione Europea – Spagna, Cipro, Germania e Slovacchia – hanno già superato il loro record annuale negli ultimi vent’anni di dati disponibili. Inoltre il Portogallo, il cui record assoluto di 563.530 ettari bruciati nel 2017 è ancora valido, non aveva mai raggiunto una superficie bruciata così estesa come quella alla data del 21 agosto (circa 274.000 bruciati al 21 agosto). Quest’anno il Paese più colpito è però la Spagna, con oltre 400.000 ettari (4.000 km2) andati in fumo, pari a quasi il 40% delle superfici bruciate nell’Ue quest’anno. Seguono la Romania (126.000 ettari bruciati). In Italia la quota (53.750 ettari al 21 agosto) è inferiore al record negativo del 2017, quando andarono in fumo 140.214 ettari di foreste. Gli incendi divampati durante il 2025 sono già però circa 500.
(Testo riportato da Il Sole 24 Ore Radiocor. Foto di repertorio)