La notizia dell’introduzione della tassa di soggiorno per i cani in Alto Adige che, come da disegno di legge dell’assessore provinciale altoatesino Luis Walcher (Svp) dovrebbe arrivarenel corso del 2026 ed essere pari a 1,50 euro al giorno, ha mosso diverse associazioni animaliste, tutte molto critiche nei confronti del progetto della Provincia Autonoma di Bolzano. L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) esprime “rammarico e preoccupazione” per l’introduzione della “tassa di soggiorno per i cani ‘turisti’ e la reintroduzione della tassa annuale per quelli residenti (ipotizzati 100 euro all’anno)”. Secondo il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto e’ “un decisione sproporzionata che rischia di disincentivare sia l’adozione degli animali, sia un turismo realmente pet-friendly, ma anche di indurre i proprietari a non registrare il cane in anagrafe”. L’Enpa, attraverso il suo presidente Carla Rocchi, parla di “un autogol della Provincia” aggiungendo, “questa misura non solo penalizza le famiglie e i turisti che scelgono di viaggiare con i loro cani, ma manda anche un messaggio profondamente sbagliato: trasformare gli animali in un bancomat fiscale”. Rocchi sostiene che “e’ paradossale che in un territorio che vive di turismo e accoglienza (l’Alto Adige, ndr) si pensi di colpire proprio chi sceglie una vacanza rispettosa e inclusiva, portando con se’ il proprio compagno a quattro zampe: il messaggio e’ un passo indietro che non possiamo che definire una scelta miope e ingiusta”.
Per Piera Rosati, presidente di Lndc Animal protection, “l’adozione di una misura fiscale di questo tipo rappresenta una politica miope, penalizzante per le famiglie e potenzialmente pericolosa per gli animali stessi”.
Editoriale
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