CLIMA, ESPERTI: “BARRIERE CORALLINE OLTRE IL PUNTO DI NON RITORNO”

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Per la prima volta gli scienziati dichiarano che la Terra ha probabilmente raggiunto un cosiddetto “punto di non ritorno”, un cambiamento che potrebbe innescare una reazione a catena nel mondo naturale. “Purtroppo, ora siamo quasi certi di aver superato uno di questi punti di non ritorno per le acque calde o le barriere coralline tropicali”, ha dichiarato all’Afp Tim Lenton, responsabile dello studio sulle barriere coralline e scienziato esperto di Clima e sistema terrestre presso l’Universita’ di Exeter. Le conclusioni dello studio sono state supportate da osservazioni reali della morte “senza precedenti” dei coralli nelle barriere coralline tropicali da quando e’ stata pubblicata la prima valutazione completa della scienza dei punti di non ritorno nel 2023, hanno affermato gli autori. Negli anni successivi, le temperature oceaniche hanno raggiunto livelli storici e il piu’ grande e intenso episodio di sbiancamento dei coralli mai osservato si e’ esteso a oltre l’80% delle barriere coralline mondiali. Secondo gli autori, la comprensione dei punti di non ritorno e’ migliorata dall’ultimo rapporto, consentendo una maggiore sicurezza nella stima di quando uno di essi potrebbe innescare un effetto domino di disastri catastrofici e spesso irreversibili. Gli scienziati ritengono ora che, anche a livelli di riscaldamento globale inferiori a quelli precedentemente ipotizzati, la foresta pluviale amazzonica potrebbe raggiungere uno stato irriconoscibile e le calotte glaciali dalla Groenlandia all’Antartide occidentale potrebbero collassare. Per le barriere coralline, sono gia’ in atto cambiamenti profondi e duraturi. “Gia’ con un riscaldamento globale di 1,4 C, le barriere coralline di acqua calda stanno superando il loro punto di non ritorno termico e subendo una moria senza precedenti”, afferma il rapporto redatto da 160 scienziati provenienti da decine di istituti di ricerca globali. Il consenso scientifico globale e’ che la maggior parte delle barriere coralline morirebbe con un riscaldamento di 1,5 gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali, una soglia che sara’ raggiunta tra pochi anni. Quando sono sottoposti a stress nelle acque oceaniche piu’ calde, i coralli espellono le alghe microscopiche che conferiscono loro il loro colore caratteristico e costituiscono la loro fonte di cibo. A meno che le temperature oceaniche non tornino a livelli piu’ tollerabili, i coralli sbiancati semplicemente non possono riprendersi e alla fine muoiono di fame. Dal 2023, gli scienziati marini hanno segnalato una mortalita’ dei coralli su una scala mai vista prima, con barriere coralline che stanno diventando di un bianco spettrale in tutto l’Oceano Pacifico, Indiano e Atlantico. “Non possiamo piu’ parlare di punti di non ritorno come di un rischio futuro”, ha detto Lenton ai giornalisti. Gli scienziati affermano che le barriere coralline si evolveranno in ecosistemi meno diversificati, poiche’ saranno invase da alghe, spugne e altri organismi piu’ semplici, in grado di resistere meglio agli oceani piu’ caldi. Queste specie finirebbero per dominare questo nuovo mondo sottomarino e, col tempo, gli scheletri dei coralli morti sottostanti si eroderebbero fino a diventare detriti.

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