Le associazioni Pro Natura, Green Impact e il network Italian Wild Wolf chiedono che “la Regione cambi passo sui lupi”, sottolineando che “il lupo non è un problema bensì un predatore naturale e gratuito di cinghiali, caprioli e nutrie”. Quanto ai danni da predazione al bestiame (0,07% degli ovi-caprini europei), sottolineano che in Piemonte sono stanziati 500mila euro all’ anno, “ma solo 170 aziende agricole piemontesi su 50mila ne hanno fatto richiesta”. “Il lupo – affermano – svolge anche un ruolo chiave per la tutela della biodiversità e il mantenimento di ecosistemi sani e funzionali. Ma questo non accade in Piemonte, dove dilagano disinformazione, bracconaggio, scarsa prevenzione nel mondo agricolo nonostante i sussidi disponibili, e spreco di soldi pubblici stanziati per cacciare cinghiali”. “È urgente – rimarcano – una nuova leadership regionale che abbia competenze ecologiche ed etologiche e non sprechi i soldi pubblici in attività che potrebbero essere svolte gratuitamente dal lupo. Certo invece è che più di cinquanta lupi sono stati ritrovati morti solo nel 2025 in Piemonte, alcuni uccisi da bracconieri, altri vittime di incidenti stradali o avvelenamenti. “Il clima che si tra creando nei confronti del predatore e della sua supposta pericolosità – aggiungono – è del tutto fuori luogo. Il lupo attacca l’uomo solo se gli è preclusa ogni via di fuga oppure se vede in pericolo i suoi cuccioli. Molto più pericolosa è l’attività venatoria, che ha visto solo in Piemonte due persone uccise dai cacciatori nel 2025 e altre ferite”.
Editoriale
LA “LAUDATE DEUM” E I PASSERI DELL’EVANGELISTA
5 Ottobre 2023
di Danilo Selvaggi* “Laudate Deum”, la nuova Esortazione apostolica di Papa Francesco, rappresenta un aggiornamento dell’enciclica “Laudato si”, di cui ...
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