Campanello d’allarme dell’Onu sulla lotta al riscaldamento globale: sulla base dei piani presentati finora dai singoli paesi, le emissioni di gas serra diminuirebbero soltanto del 10% entro il 2035, un dato ben lontano dalla soglia del 60% invece necessaria. Una prospettiva che porta il mondo lontano dalla traiettoria giusta per rispettare l’obiettivo piu’ ambizioso dell’Accordo di Parigi del 2015 di limitare il riscaldamento globale a 1,5 grado rispetto ai livelli preindustriali. Secondo l’Ipcc, l’organismo di ricerca sul Clima nominato dall’Onu, entro il 2035 le emissioni dovrebbero diminuire del 60% rispetto al 2019. In realta’, il dato del 10% annunciato dall’Ipcc rimane molto parziale a causa del ritardo di circa 100 paesi nella pubblicazione delle loro tabelle di marcia. L’Onu ha valutato i piani nazionali presentati in tempo, entro la fine di settembre, che stabilivano un obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra e specificavano i mezzi per raggiungerlo. Ma ne mancano piu’ di cento, tra cui quello dell’Unione Europea (Ue), che ha fornito solo un intervallo indicativo, e quello della Cina, che non lo ha formalizzato in tempo. Il rapporto riassuntivo degli impegni climatici dei paesi per il 2035, pubblicato nove giorni prima del vertice dei leader mondiali del 6-7 novembre a Belem, in Brasile, in vista della Cop30, mostra che il mondo non e’ affatto sulla traiettoria giusta. L’Onu ha quindi potuto includere solo i dati di 64 paesi nella sua sintesi e non e’ in grado di aggiornare la traiettoria del riscaldamento globale, stimata lo scorso anno tra 2,1 e 2,8 gradi entro la fine del secolo. I dati raccolti, che riflettono gli impegni dei paesi che rappresentano meno di un terzo delle emissioni globali, “offrono un quadro piuttosto limitato”, riconosce Simon Stiell, segretario esecutivo delle Nazioni Unite per i cambiamenti climatici. Per avere un quadro piu’ completo, l’Onu ha calcolato le lettere d’intenti di Cina e Ue. Ma anche l’impegno americano annunciato da Joe Biden, prima del ritorno di Donald Trump, che e’ completamente obsoleto, il che rende il calcolo globale molto fragile. “Questo quadro piu’ ampio, sebbene ancora incompleto, mostra che le emissioni globali dovrebbero diminuire di circa il 10% entro il 2035”, ha affermato Stiell. “L’umanita’ sta chiaramente piegando la curva delle emissioni verso il basso per la prima volta, anche se e’ ancora ben lungi dall’essere sufficiente”, ha sottolineato. Queste conclusioni alimenteranno i vivaci dibattiti della Cop30, la principale conferenza annuale delle Nazioni Unite in cui i paesi europei e le piccole isole esposte ai cambiamenti climatici chiedono che venga discussa la questione della riduzione delle emissioni, e quindi dei combustibili fossili. Con un Clima gia’ oggi mediamente piu’ caldo di 1,4 grado, molti scienziati ritengono che la soglia di 1,5 grado verra’ molto probabilmente raggiunta prima della fine di questo decennio. Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres lo aveva anticipato la scorsa settimana, avvertendo che “non riusciremo a contenere il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 grado nei prossimi anni”.
Editoriale
LA “LAUDATE DEUM” E I PASSERI DELL’EVANGELISTA
					
																						
			5 Ottobre 2023		
				
		
		
			di Danilo Selvaggi* “Laudate Deum”, la nuova Esortazione apostolica di Papa Francesco, rappresenta un aggiornamento dell’enciclica “Laudato si”, di cui ...		
					Articoli correlati
LATINA, UCCIDONO IL GATTO DEL VICINO: “INSIDIAVA LE GALLINE”
					
																						
			31 Ottobre 2025		
				
					FERRARA, SCOPERTA DA GDF DISCARICA DI RIFIUTI PERICOLOSI
					
																						
			31 Ottobre 2025		
				
					 
								 
															



