Si tiene oggi la sessione ministeriale e dei capi di Stato del primo vertice sulla biodiversità in Africa, in corso presso il Royal Aria Convention Centre di Gaborone, in Botswana. La sessione tecnica dell’ Africa Biodiversity Summit, ha già riunito delegati degli Stati membri dell’Unione africana, delle Comunità economiche regionali, delle agenzie delle Nazioni Unite, degli istituti di ricerca, dei partner per lo sviluppo, della società civile e delle organizzazioni giovanili. Il vertice ha l’obiettivo di elevare la biodiversità da una questione di conservazione a una priorità strategica di sviluppo, per un’Africa prospera e resiliente al clima. I lavori del vertice hanno messo in evidenza la triplice crisi planetaria della perdita di biodiversità, del cambiamento climatico e dell’inquinamento, e sottolineato come il ricco patrimonio naturale dell’Africa costituisce un motore per la trasformazione socio-economica. Nel discorso di apertura del vertice, Harsen Nyambe, Direttore per l’Ambiente Sostenibile e l’Economia Blu presso la Commissione dell’Unione africana, ha sottolineato l’urgenza di un’azione congiunta per preservare le ricchezze naturali dell’Africa. “Gli ecosistemi dell’Africa; dalle foreste pluviali del bacino del Congo ai deserti del Sahara non sono solo paesaggi; sono un’ ancora di salvezza – ha detto Nyambe – Sostengono i mezzi di sussistenza, regolano il nostro clima e hanno un profondo valore culturale e spirituale. Proteggerli non è un’opzione; è un nostro obbligo nei confronti delle generazioni future”. Il vertice vuole dunque creare soluzioni attuabili fondate sulla scienza africana, sulla conoscenza indigena e sulla cooperazione continentale per difendere la biodiversità e con essa la sovranità dei popoli africani e la loro sicurezza alimentare. (Foto di repertorio: il delta dell’Okawango)