CITES, PER LE ANGUILLE NESSUNA PROTEZIONE AGGIUNTIVA

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L’organismo mondiale di riferimento sul commercio delle specie selvatiche ha respinto l’adozione di misure di protezione aggiuntive per le anguille, durante una votazione a scrutinio segreto in Uzbekistan. La proposta è stata esaminata dai paesi firmatari della Convenzione sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione (Cites), riuniti da lunedì a Samarcanda, ma è stata respinta con il 75% dei voti. Il Giappone, come altri grandi paesi consumatori, vedeva di cattivo occhio questa proposta, che non è riuscita a convincere altri paesi riluttanti ad accettare ulteriori regolamentazioni sul commercio delle specie selvatiche. La Cites, che protegge gli animali e le piante più minacciati, regola il commercio di circa 36.000 specie in totale. Il declino globale delle popolazioni di anguille è attribuito dagli scienziati a una combinazione di fattori: inquinamento dei corsi d’acqua, distruzione delle zone umide, dighe idroelettriche e pesca. Le anguille europee sono considerate a rischio di estinzione e il loro commercio è limitato dalla Convenzione dal 2009. Ma le diagnosi sulla situazione delle specie di anguille negli altri continenti sono contrastanti.

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