Il movimento animalista già c’era e continuerà ad esistere. Il partito nato sabato scorso a Milano, si chiama “Movimento Animalista”. Lo precisa la Lav in una nota che commenta la nascita della nuova forza politica.
Il suo “lato A”: tradurre nelle Istituzioni le istanze animaliste – sottolinea la nota – è da sempre stato uno dei nostri obiettivi, praticato in maniera trasversale, applaudendo in Parlamento e al Governo chi fa e bene e fischiando chi fa il contrario, ottenendo risultati parziali, anche importanti ma parziali, fino ad oggi. Il “Movimento animalista” lanciato da Michela Brambilla, amica di tante battaglie, servirà a rendere più forti e a concretizzarsi le nostre battaglie? Sarà un movimento contro tutti gli utilizzi e gli sfruttamenti degli animali, dagli allevamenti alla sperimentazione, dalla scelta vegana alla caccia, o si fermerà a cani e gatti?
Il suo “lato B”: è evidente – prosegue il testo – che, aldilà delle dichiarazioni di indipendenza, avere tra i soci fondatori Silvio Berlusconi – e proprio registrando quanto da lui detto al lancio del partito – lo “incasella” nel centrodestra italiano. E non basta, al momento, la presenza di qualche ex da altre esperienze politiche locali. Servirà a condizionare programmi della coalizione con Berlusconi stesso, Salvini e Meloni? E il centrosinistra (con questi ultimi due Governi-frana per gli animali) e le altre forze politiche, lasceranno al centrodestra l’appannaggio delle battaglie animaliste in Parlamento? Questa vicenda è legata al sistema elettorale proporzionale o sono impegni che vanno oltre?
Partiti animalisti – concludono alla Lav – ce ne sono da anni in Olanda, Germania, Inghilterra, Spagna e più recentemente in Francia, ma in genere sono nati da singoli attivisti, cresciuti come un movimento dal basso.